FRANCESCO MORONI
Cronaca

"I termosifoni non vanno". Chiude il Conservatorio

Colpa dei lavori all’impianto di riscaldamento: permessi consegnati in ritardo

"I termosifoni non vanno". Chiude il Conservatorio

I malumori c’erano già stati nei giorni scorsi. "Fa troppo freddo, il Comune deve allacciare il riscaldamento, ma non lo fa e dice di aspettare: così si rischiano danni alla salute per gli studenti e per gli insegnanti", aveva segnalato un docente. Ieri, è arrivata la decisione: il Conservatorio Martini è al gelo, i termosifoni non sono ancora accesi, e così il presidente, l’avvocato Patrizio Trifoni, ha deciso di chiuderlo. Almeno fino a lunedì. Colpa degli ultimi lavori all’impianto, spiegano dal Comune: chi ha effettuato l’intervento ha consegnato i documenti necessari per attestare e rendere conforme l’operazione soltanto ieri mattina, dopo diverse sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale, preoccupati di possibili rallentamenti nelle procedure. Così da Palazzo d’Accursio è subito partita la richiesta per l’allaccio a In Rete, ma ora serviranno i tempi tecnici. E non si sa quando l’impianto diventerà operativo. "Più di cento docenti, centinaia di allievi, una scuola di livello universitario… Chiusa perché il riscaldamento non va", bofonchia qualcuno.

La chiusura dell’istituto è arrivata quasi come una doccia fredda per tanti studenti. Qualcuno racconta come, già lo scorso anno, c’erano stati problemi con il riscaldamento e spesso gli allievi avevano lamentato il disagio, segnalando come non si potessero svolgere lezioni ed esami in quelle condizioni. Le speranze erano di vedere migliorare la situazione dopo i lavori all’impianto, ma così ancora non è stato.

"Ci è arrivata la comunicazione proprio oggi (ieri, ndr) – racconta un oboista –: ci hanno spiegato che i termosifoni non sono in funzione e che, per questo motivo, non sarebbe stato possibile il regolare svolgimento delle lezioni. E che, da sabato a lunedì, l’istituto sarebbe rimasto chiuso".

Il presidente e il direttore, il Maestro Aurelio Zarrelli, per il momento hanno preferito non rilasciare dichiarazioni al riguardo. La speranza di tutti, ora, è che la situazione torni al più presto alla normalità e che, soprattutto, venga acceso l’impianto di riscaldamento. Nell’auspicio che l’episodio si tratti soltanto di un ‘intoppo’ burocratico e di un errore su cui si è corsi immediatamente ai ripari.