
I vandalismi dei supporter tedeschi scoperti poche ore dopo il match. In corso la conta dei danni arrecati alla struttura
E chi se la scorderà più questa notte di Champions League. Nulla da dire sul lato sportivo, di campo, dove un Bologna di rimonta, con due gol in due minuti, ha ribaltato i vice-campioni d’Europa del Borussia Dortmund, che escono dal Dall’Ara con le ossa rotte e senza allenatore: il tecnico dei tedeschi Sahin, infatti, è stato ufficialmente esonerato nelle ore successive al termine del match (pare in hotel). Al suo posto l’ex Reggina Tullberg.
Tripudio massimo, dunque, nonostante i tre punti non siano sufficienti per continuare a sognare: l’aritmetica, con cinque punti raccolti in sette gare, non dà scampo a Italiano e ai suoi, che però si godono un momento unico e storico.
Ricordi indelebili, per chi martedì sera lo ha vissuto da vicino e non solo.
I ricordi li ha però lasciati anche il ‘Muro Giallo’ del Borussia Dortmund presente in trasferta, e non soltanto per il corteo pre-partita dei tremila tifosi giunti dalla Germania, cominciato ai giardini di Villa Cassarini e proseguito in massa (scortato dalle forze dell’ordine) lungo via Saragozza, tra cori, sfottò e centinaia di cartacce, vetri e plastiche abbandonati sull’asfalto, ma anche per la devastazione dei bagni del settore ospiti dello stadio Dall’Ara.
Le immagini parlano chiaro, immortalando porte spaccate a metà, dispenser di sapone liquido sradicati dal muro, lavandini danneggiati, sporcizia a non finire e wc chimici ribaltati. Così, come se nulla fosse: non proprio una figura da "Champions" e di civiltà per l’immagine del Dortmund.
Resta questa l’unica nota stonata del post-gara, visto che una volta terminato il match non sono stati riscontrati problemi di ordine pubblico. Deflusso sereno dunque per i cuori rossoblù, con le sciarpe al cielo e il Bfc nel cuor.
Giovanni Poggi