Il silenzio delle grandi occasioni riempie la zona delle Due Torri. La quiete durante la tempesta è parte dell’attesa per un evento storico che non capita in città dal 1964. Solo il suono dell’inno della competizione, l’anima del Dall’Ara, e i giocatori (abbracciati) uno affianco all’altro in campo e sotto il frastuono della pioggia battente, riportano il rumore in tutta Bologna. "È incredibile", dice un supporter con gli occhi lucidi, e in seguito arriva l’atteso urlo per togliersi un po’ di tensione addosso: "The Champioooons".
La situazione lascia pochi dubbi: è tutto vero, il Bologna è tornato a giocare tra le grandi d’Europa, nonostante il pareggio senza reti per 0-0. Ma andiamo con ordine. È un gremito Celtic Druid Irish Pub a testimoniare questo sentimento di incredulità cittadina. "Dobbiamo dimenticare il brutto avvio di campionato", sibila il più razionale tra i fan presenti.
Sembra di stare al cinema: tutti con lo sguardo all’insù rivolto verso lo schermo a guardare la sfida. Solo due minuti dopo l’inizio della sfida, Posch causa un calcio di rigore per lo Shakhtar. Sudakov allora va sul dischetto. Parte il giocatore ucraino, ma Skorupski, uno degli eroi di maggio, blocca il tiro e si resta in parità. "Siiiiiiiiii", urla un gruppo di studenti norvegesi lasciandosi andare dopo il brivido. Orsolini è il più applaudito ed è lui al 44esimo minuto a liberare il mancino e a caricare i tifosi presenti nella curva di via Caduti di Cefalonia: "Dai che arriva il goal. Ora dominiamo noi". Il match sembra avviarsi verso una fine tranquilla del primo tempo, fino a quando Castro, nel giorno del suo 20esimo compleanno, sbaglia davanti a Riznyk. "Ma noooooo", si agita l’esigente ‘curva’ del Celtic Pub.
L’intervallo così diventa l’occasione per calmarsi un po’. "Un quarto d’ora di pace", sorridono i sostenitori. A inizio secondo tempo continua il tiro al bersaglio degli uomini di Italiano ed è ancora decisivo il portiere ucraino sul tiro di Fabbian. E il sentimento dei tifosi è lo stesso: "Cos’ha sbagliato...". I rossoblù attaccano accompagnati telepaticamente dagli applausi dei suoi tifosi sparsi in tutta la città. "Se fanno goal viene giù il bar", ridono due ragazzi al 94esimo minuto sull’ultimo calcio d’angolo del Bologna. Ma al fischio finale, c’è solo da mordersi le mani.
Giovanni Di Caprio