I timori della Casa delle Donne "Troppe strade sono pericolose"

La fondatrice Antonioni: "In aumento i casi di ragazze vittime di conoscenti o amici"

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"Largo Respighi è una zona calda. Soprattutto di notte, ma sono orami troppe le zone pericolose". Elsa Antonioni (foto), operatrice e socia fondatrice della Casa delle Donne per non subire violenza è da decenni in prima linea in città contro le aggressioni e gli abusi a carico delle donne.

Antonioni, Bologna rischia di diventare una città sempre meno sicura per una donna?

"Alcune zone sono davvero rischiose. Sempre in Largo Respghi alcune ragazze ci segnalano un molestatore abituale che tenta di adescare qualsiasi ragazza si avvicini a leggere gli annunci degli affitti".

I casi di violenze sessuale sono in aumento?

Nella nostra casistica, purtroppo, comincia ad esserci un certo numero di ragazze che subisce violenze o, addirittura, uno stupro non tanto da sconosciuti, quanto da amici o conoscenti".

Cioè?

"Abbiamo avuto diversi casi di ragazze che sono state vittime di violenza sessuale semplicemente dopo aver trascorso una serata con persone di cui si fidavano".

Ogni ragazza, però, dovrebbe essere libera di divertirsi senza corerre rischi simili.

"Infatti volersi svagare in qualsiasi modo si voglia non deve essere mai una colpa. L’unica colpa risiede in chi commette la violenza. Molte ragazze si ritrovano di fronte a persone, anche fidate, che premeditano che in una serata in cui si abusa d’alcol ci siano, poi, i presupposti per commettere delle violenze".

Denunciare è ancora un tema delicato.

"Abbiamo a che fare spesso con studentesse fuori sede che si rivolgono a noi dopo episodi del genere e non alla polizia. Sottrarsi o opporre resistenza a queste violenze è in molti casi impossibile sia da un punto di vista fisico che psicologico. Noi proviamo a fornire un sostegno, indicare un percorso sanitario e portare le vittime alla realizzazione di quanto è accaduto. Specialmente per quanto riguarda il discorso della decolpevolizzazione".

Marco Santangelo

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