CASTEL SAN PIETRO (Bologna)
I Tre Bicchieri del Gambero Rosso arrivano dritti nel cuore dell’Emilia-Romagna, grazie a Umberto 2021, l’unico vino ottenuto al cento per cento da uve Merlese, che riceve il più importante riconoscimento italiano grazie all’intuizione, quarant’anni fa, del fondatore dell’azienda, Umberto Cesari, che nasce e si sviluppa sulle colline di Castel San Pietro, nel Bolognese. È qui che Umberto Cesari, scomparso cinque anni fa, segue un’idea visionaria, creando una nuova uva con un procedimento all’epoca innovativo: impollinare in maniera naturale i fiori della pianta del Sangiovese con i pollini del Merlot. La prima annata imbottigliata di Merlese fu la 2018, oggi invece è in bottiglia la 2021, che vince il premio.
Gianmaria Cesari, amministratore delegato, soddisfatto per questo traguardo?
"È un premio di grande prestigio, perché i Tre Bicchieri del Gambero Rosso sono il riconoscimento più importante a livello italiano, in grado di sviluppare anche una forte eco a livello mondiale. Gli strascichi e la risonanza, quindi, sono di carattere internazionale. Per noi è una gioia e una grande soddisfazione, in particolare per un fattore".
Quale?
"I Tre Bicchieri vanno alla nostra azienda, che è emiliano-romagnola, grazie a un’uva unica: non esiste altra realtà, a oggi, che abbia voluto sperimentare questo particolare frutto oppure abbia creduto in questo prodotto. Quindi, che arrivi proprio qui, nella regione Emilia-Romagna, un premio simile per un’uva che prima non esisteva, è una doppia soddisfazione".
Di che uva parliamo?
"L’uva Merlese nasce dall’intuizione, dalla passione e dal coraggio di mio padre, che aveva una grande conoscenza agronomica. È stata una vera scommessa, ma anche un grande rischio, del quale adesso raccogliamo i frutti: Umberto Cesari, mio padre, decise di impollinare in maniera naturale i fiori della pianta del Sangiovese con i pollini del Merlot. Un’idea visionaria, nata nel 1986".
Come siete riusciti a trasformare l’idea in vino?
"Abbiamo lavorato a questo progetto e a questa uva insieme con l’Università Alma Mater di Bologna: tutto è stato possibile grazie a un team aziendale e a quello del professore Cesare Intrieri (docente della facoltà Scienze e Tecnologie agroalimentari scomparso nel 2023, ndr). Abbiamo studiato e lavorato, e siamo arrivati fino a qui".
A distanza di quarant’anni, quindi, l’intuizione di suo padre e il lungo lavoro che c’è dietro a questa idea vi consegnano i Tre Bicchieri.
"Nel nostro dna scorre la sperimentazione e la voglia di valorizzare il nostro territorio, in tante forme. In questo caso lo abbiamo fatto con questa uva".
L’azienda, quest’anno, non festeggia solo questo premio.
"Celebriamo anche le sessanta vendemmie, cinquantacinque delle quali seguite da mio padre. L’azienda è rimasta di proprietà familiare e la porteremo avanti seguendo direttive e insegnamenti di mio padre, basandoci sul rispetto e sulla valorizzazione del nostro territorio, sulla sostenibilità e l’innovazione".