Baby gang Bologna, identificati i bulli che terrorizzavano il Savena

I carabinieri della stazione San Ruffillo al lavoro: raccolte testimonianze, foto e video dei tredicenni che imperversano nel quartiere

I carabinieri della stazione San Ruffillo hanno raccolto testimonianze

I carabinieri della stazione San Ruffillo hanno raccolto testimonianze

Bologna, 16 gennaio 2022 - I carabinieri della stazione San Ruffillo non hanno perso tempo. E ieri si sono messi subito al lavoro. Raccogliendo informazioni, video e foto della baby gang che imperversa, ormai da mesi, al quartiere Savena. Neppure mezza mattinata di lavoro e i militari avevano già identificato alcuni dei ragazzini terribili. A quanto risulta, nessuno di loro ha compiuto 14 anni. Non imputabili, insomma. Ma questo non vuol dire che non ci sia il modo per tenerli a bada. E l’ipotesi è che, una volta raccolte denunce e testimonianze, si possa procedere nei confronti dei genitori, per l’omessa o carente vigilanza nei confronti dei loro figli. Figli di famiglie normali, non disagiate o fragili, a quanto pare. E mentre anche la polizia ha avviato accertamenti sulla baby gang, spiegando che, fino a ieri, alla Questura (così come all’Arma) non erano state sporte denunce in relazione ai fatti raccontati dai residenti, di fronte al centro commerciale Gallia di via Savigno ogni cittadino che passa ha da raccontare la sua esperienza con questi adolescenti.

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C’è Manuela Casari, che coordina il centro commerciale e che c’era "quando un bambino, che avrà avuto 11 anni, si è rifugiato qui dentro terrorizzato, perché la banda lo voleva picchiare – ricorda –. Non voleva uscire da solo, perché i ragazzini più grandi lo stavano aspettando fuori. Ha atteso da noi l’arrivo della mamma per due ore". C’è Stefano Petroncini, che li ha visti incendiare una rete del parco. C’è Marco Barbieri, del negozio di prodotti per animali, a cui "hanno lanciato una bottiglia di the nel negozio, imbrattando due espositori. Qui siamo oltre la marachella, siamo al teppismo spinto". C’è Alan, che ha 25 anni, che li ha beccati a taccheggiare alla Coop, insultando poi la cassiera che li aveva invitati a uscire: "E quando ho detto di farla finita di fare casino, mi hanno risposto di non rompere i c...i. Alla loro età se un ragazzo più grande mi avesse rimproverato, sarei scappato per la paura".

E c’è il signor Giuseppe, 79 anni, preso in giro, spintonato e insultato dal capetto del gruppo, incitato dagli altri. "Siccome gli avevo risposto a tono – dice – se ne stava andando. Allora gli amici hanno iniziato a deriderlo, dicendogli: ‘Non gli hai fatto nulla’. Lui è tornato indietro e mi ha rubato il cappello, spintonandomi. Se ne sono andati solo quando ho preso il cellulare e ho detto che avrei chiamato la polizia". Di storie così ce n’è una in ogni angolo, tra il parco Landriscina, il centro sportivo Pertini, l’area verde tra via Milano e via Torino. I carabinieri girano tra le persone e raccolgono testimonianze, invitando le vittime a sporgere denuncia. Fuori dal centro commerciale ci sono il consigliere comunale di Forza Italia Nicola Stanzani, il collega del Quartiere Savena Antonio Basile e Gioia Maccheroni, coordinatrice del partito per la scuola, che hanno sollevato la questione. Un problema che sta a cuore anche ai consiglieri della Lega Valeria Gamberini e Matteo Di Benedetto, che chiedono un intervento "che metta fine a queste violenze".

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