Igor, le famiglie delle vittime italiane e spagnole si incontrano a Budrio / FOTO e VIDEO

Insieme per una sera i figli di Valerio Verri, la sorella di Maria Sirica, Marco Ravaglia e gli amici e parenti dalla Spagna

I parenti delle vittime di Igor, dai parenti di Verri alle famiglie spagnole

I parenti delle vittime di Igor, dai parenti di Verri alle famiglie spagnole

Budrio, 19 aprile 2018 - Una ferita che il tempo non rimargina, ma che trova sollievo e conforto nella condivisione del dolore. Cinque vite spezzate, cinque persone strappate alle loro famiglie da un killer freddo e implacabile, capace di scappare per mesi attraverso le campagne, valicando i confini italiani, fino alla sua cattura in Spagna. Resta, però, la scia di terrore lasciata durante l’infinita fuga di Norbert Feher, alias Igor il ‘russo’, e che ieri era ancora un vivido ricordo nella mente delle trecento persone presenti alla serata di Budrio per ricordare le vittime.

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In prima fila c’erano i figli di Valerio Verri (la guardia ecologica uccisa dal killer), Francesca ed Emanuele, la sorella di Maria Sirica (vedova di Davide Fabbri anche lui assassinato da Igor), Marco Ravaglia (ferito al braccio da Feher) e gli amici e parenti delle famiglie spagnole. Mogli, padri e figli che non si vogliono arrendere alla disperazione, e uniti dallo stesso destino, hanno detto ‘No al silenzio’. Questo il titolo della serata di Budrio, organizzata dal comitato Amici di Davide Fabbri e presentata da Giorgio Comaschi.

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Fra le autorità, oltre al sindaco Maurizio Mazzanti, sono intervenuti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente della Regione Stefano Bonaccini – che si è complimentato con gli amici di Fabbri «per avere unito due nazioni» –, i parlamentari Galezzo Bignami (FI) e Lucia Borgonzoni (Lega), il calciatore Beppe Signori, la scrittrice Simona Vinci, l’imprenditore Nicola Pizzoli, il nuotatore Marco Orsi, il direttore di Ascom Giancarlo Tonelli. Ravaglia e Emanuele Verri hanno sottolineato che ora serve «giustizia e individuare i complici di Igor». Lo spagnolo Miguel Franco, componente del comitato degli amici di Iranzo (ucciso dal killer), ha invece puntato l’indice sul fatto che nonostante l’avvertimento dei carabinieri, le forze dell’ordine iberiche non siano subito entrate in azione per fermare Feher. «Il killer ha così avuto il tempo di uccidere ancora», ha concluso Franco.

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