Igor il Russo condannato all’ergastolo

Bologna, processo al killer di Budrio e Portomaggiore. Amato: "Nessuna rete organizzata l'ha aiutato". La vedova Fabbri: "Mio marito ammazzato dallo Stato". Ravaglia: "Felice per la condanna di quel mostro". Alle vittime risarcimenti per 1,7 milioni

Norbert Feher è a processo anche in Spagna, dove è attualmente detenuto a Saragozza

Norbert Feher è a processo anche in Spagna, dove è attualmente detenuto a Saragozza

Bologna, 25 marzo 2019 –  Ergastolo. Il gup Alberto Ziroldi ha deciso il massimo della pena per Norbert Feher alias Igor il russo. Feher, serbo di 38 anni, detenuto in Spagna e collegato in videoconferenza con il tribunale di Bologna, è a processo in abbreviato per gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri, l’1 e l’8 aprile 2017 nelle province di Bologna e Ferrara.

Fabbri fu ucciso a Budrio, Verri a Portomaggiore. Dopo l’assassinio si scatenò una massiccia caccia all’uomo che si concluse in Spagna con altre morti e con l’arresto. Ora è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Saragozza. 

Stamattina la requisitoria, durata novanta minuti, del pm Marco Forte davanti al giudice dell’udienza preliminare Ziroldi. Il pm aveva chiesto il massimo della pena, richiesta accolta dal gup. 

Alla lettura della sentenza, Igor è rimasto immobile, apparentemente impassibile (video). "Non ha detto niente, ha solo ringraziato per il lavoro svolto", ha detto l'avvocato Gianluca Belluomini che lo assiste, annunciando appello.

Il procuratore Amato: "Nessuna rete strutturata l'ha aiutato"

Nessuna rete strutturata che ha favorito Igor, ma comportamenti estemporanei di qualcuno che può averlo aiutato. È questo il quadro, spiegato dal procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, delle indagini sui complici o fiancheggiatori del serbo arrestato in Spagna a dicembre 2017 dopo otto mesi in cui si è sottratto a un'imponente caccia all'uomo. Su questo è aperto un fascicolo specifico.

"Abbiamo fatto accertamenti e siamo nella fase terminale. A breve metteremo una parola definitiva", ha detto Amato. "Quello che abbiamo potuto osservare, anche alla luce delle parziali ammissioni (di Feher, ndr) è che, come immaginavamo, non c'è stata nessuna rete strutturata che ha favorito la fuga e la latitanza, ma comportamenti estemporanei".

Dunque la conferma che Feher è un personaggio con "nessuna organizzazione alle spalle", ma con conoscenza del territorio e nessun legame fisso, caratteristiche che ne hanno agevolato la latitanza.

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I parenti delle vittime

Per la prima volta, in aula, era presente la vedova Fabbri, Maria Sirica (video). "Chi lo ha ammazzato mio marito non è stato Igor, ma è stato lo Stato, perché questa persona non doveva essere qui in Italia", afferma la vedova. Il riferimento è al fatto che il serbo in precedenza aveva avuto un'espulsione. "Non è giusto che una persona viene nel locale e può ammazzare le persone. Non è giusto. Mi ha lasciato un trauma. Io non ce la faccio più", ha aggiunto Sirica, affiancata dal suo avvocato Giorgio Bacchelli. Che effetto le ha fatto vedere per la prima volta, dopo l'assalto nel suo bar di Budrio, l'imputato collegato in video? "Lo volevo vedere da vicino per dirgli un po' delle mie cose che ho dentro. Perché non è giusto che una persona viene a fare una rapina e deve ammazzare le persone. Qui siamo in Italia e tutto è permesso", ha aggiunto al termine dell'udienza.

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Marco Ravaglia (video), agente provinciale di Ferrara ferito nell'agguato di Portomaggiore, ha commentato: "Sono felice soprattutto per tutti i parenti delle vittime, per mia moglie, per tutte le persone che hanno sofferto, che questa persona, questo mostro, sia stato condannato all'ergastolo. È stata data una giusta condanna, sono molto provato". 

I risarcimenti

Il gup Ziroldi ha anche disposto risarcimenti per quasi 1,7 milioni alle vittime: 497.880 euro a Maria Sirica, vedova di Davide Fabbri e 300mila euro al padre, Franco Fabbri; 400mila euro ciascuno è la cifra per i figli del volontario Valerio Verri, Francesca e Emanuele, più altri 50mila per una nipote, 30mila euro alla Provincia di Ferrara e 20mila euro al Servizio di vigilanza ambientale di Legambiente, di cui faceva parte Verri. Per Marco Ravaglia, rimasto ferito, il risarcimento è da liquidarsi in separato giudizio civile.

Le vittime di Igor il russo avevano chiesto risarcimenti danni per circa 4,7 milioni complessivi: l'avvocato Bacchelli, nella sua arringa, aveva chiesto un risarcimento danni di 1 milione di euro per la vedova Sirica e 500mila euro per il padre di Davide, Franco, oggi 85enne (video). Mentre l’avvocato della Provincia di Ferrara, Alberto Bova, 27.400 euro. L’avvocato Fabio Anselmo aveva chiesto un risarcimento di 2.190.000 euro per i figli e la moglie di Verri. La richiesta del legale di Marco Ravaglia, Denis Lovison, era invece di una provvisionale di 200mila euro oltre a un danno di un milione per l’agente ferito da Igor (video).  

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