Igor ‘il russo’, parte il processo. Feher parlerà in videoconferenza

I parenti delle vittime in aula: “Vogliamo guardarlo negli occhi”

Norbert Feher, alias 'Igor il russo', mentre viene arrestato in Spagna (Ansa)

Norbert Feher, alias 'Igor il russo', mentre viene arrestato in Spagna (Ansa)

Bologna, 31 ottobre 2018 - Vedranno il killer negli occhi. I parenti delle vittime diIgor in russo, al secolo Norbert Feher (video), serbo di 37 anni, si troveranno ‘faccia a faccia’ con l’assassino dei loro cari. Non sarà un incontro vero e proprio, nel senso che Igor non sarà fisicamente nell’aula del tribunale in cui stamattina inizia l’udienza preliminare del processo che lo vede accusato di due omicidi, quelli del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri, e di svariate rapine. Igor sarà infatti presente in videoconferenza dal carcere di massima sicurezza di Saragozza, in Spagna, dove si trova recluso dal momento del suo arresto, avvenuto il 15 dicembre scorso.

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I parenti delle vittime potranno dunque vederlo e sentire le sue parole, seppure in video, e per loro sarà certamente un’esperienza molto dolorosa. «Non sarà un momento facile – dice Emanuele Verri, uno dei figli di Valerio –, ma io e mia sorella Francesca volevamo esserci e ci saremo. Vogliamo guardare negli occhi quel personaggio che tanto male ha fatto a noi e ai parenti delle altre vittime». Norbert Feher (foto), come noto, ha ucciso anche tre persone in Spagna, due poliziotti e un contadino, dopo essere fuggito dall’Italia. Per quei delitti sarà giudicato dai tribunali spagnoli. «Cosa ci aspettiamo dal processo? Che sia fatta giustizia – continua Verri –, Igor deve pagare per quello che ha fatto e restare in carcere tutta la vita».

Se i figli di Verri ci saranno, non sarà invece presente Maria Sirica, la moglie di Davide Fabbri. Troppo doloroso per lei rivedere il killer del marito. Maria il giorno dell’omicidio si ritrovò faccia a faccia con Igor (che voleva fuggire dal bar dopo aver sparato a Davide) e lottò per qualche istante con lui. Lei aveva una scopa in mano, lui una pistola. «Sono ancora terrorizzata – dice Maria –, sto ancora più male di prima. Non me la sento di andare al processo. Tutto quello che chiedo è che sia fatta giustizia. Quel mostro deve pagare senza sconti per tutto il male che ci ha fatto».

L'ARRIVO IN ITALIA
L'ARRIVO IN ITALIA

Invece Igor, con tutta probabilità, uno sconto l’avrà. Uno sconto previsto della legge. La sua difesa dovrebbe infatti chiedere il rito abbreviato e così il killer potrà beneficiare della riduzione di un terzo della pena. Sarebbe infatti un suicidio andare al dibattimento in Corte d’assise visto che il killer è reo confesso, avendo ammesso di essere l’autore dei delitti italiani in un interrogatorio di fronte agli inquirenti spagnoli. Feher respinge invece alcune accuse relative alle rapine.

Ultimo fronte è quello delle perizie. La difesa potrebbe puntare alla semi-infermità mentale in base alla propria consulenza e alla perizia eseguita in Spagna. Ma bisognerà vedere se il gup Alberto Ziroldi deciderà o meno di disporre una nuova perizia.

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