Bologna, Igor il Russo trasferito a Saragozza in un carcere di massima sicurezza

La prigione di Teruel ritenuta poco sicura per il killer di Budrio. La Procura di Ferrara avvia la procedura per il mandato di cattura europeo

Igor trasferito nel carcere di massima sicurezza (Ansa)

Igor trasferito nel carcere di massima sicurezza (Ansa)

Bologna, 20 dicembre 2017 - Un carcere più sicuro per quel detenuto che ha sulla coscienza almeno cinque omicidi. È la richiesta (accolta) avanzata dai responsabili del penitenziario di Teruel dove, da domenica, era imprigionato Norbert Feher, 36 anni serbo. Per Igor è stato quindi disposto il trasferimento nel carcere di Zuera a Saragozza, dove le misure di sicurezza sono sensibilmente rafforzate. Il carcere di Teruel, riportavano ieri i media spagnoli, non sarebbe infatti adeguato alla custodia di un detenuto della sua pericolosità, anche se da quando era arrivato si era mostrato tranquillo e freddo, senza palesare sensi di colpa o pentimento. A Teruel vengono solitamente detenute persone accusate di delitti di secondo e terzo grado, secondo l’ordinamento iberico, non certo di primo come il caso di Igor.

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Nel frattempo, sul fronte investigativo cresce l’attesa per l’esito delle prime richieste avanzate dal pm Marco Forte. Ieri mattina il giudice istruttore, rientrato in servizio, ha avuto un breve colloquio telefonico con il magistrato bolognese. Ma ogni decisione – accoglimento o rigetto – della rogatoria chiesta sulle indagini arriverà tra qualche giorno. La procura bolognese ha chiesto l’accesso agli atti dell’interrogatorio, alla lista degli oggetti sequestrati, ma soprattutto a telefonino, computer, tablet e chiavi usb per ricostruire i contatti del serbo. Dopo tutto, testimoni riportano di averlo visto agitato gridare al telefono con qualcuno, subito dopo il triplice omicidio di Andorra.

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E se l’utenza in uso al serbo risultasse tra quelle tracciate nei mesi dai carabinieri italiani mentre tenevano monitorati i potenziali fiancheggiatori, il cerchio sarebbe chiuso. Tra le domande alle quali manca ancora una risposta c’è la presenza o meno tra le quattro pistole ritrovate nello zaino del killer della ormai nota Smith&Wesson di color argento che ha sparato a Budrio. la stessa rubata a fine marzo a Consandolo a una guardia giurata. L’elenco delle armi, al momento, non sarebbe stato fornito agli inquirenti italiani che premono anche per l’esito della perizia balistica.

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Intanto, anche la procura di Ferrara ha avviato la procedura per tramutare in mandato di arresto europeo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale il 16 settembre 2016 a carico di Norbert Feher, noto anche come Igor Vaclavic, per tre rapine compiute nel ferrarese, anche con sequestro di persona, per le quali è in corso nel capoluogo estense un processo. Le tre rapine risalgono all’estate del 2015.

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A Villanova di Denore, il 26 luglio, la vittima fu Alessandro Colombani, legato, bendato e picchiato davanti a casa sua. Il 30 luglio l’assalto di notte nella casa di una pensionata di Mesola, Emma Santi, 93 anni, legata con fascette da elettricista e imbavagliata e ritrovata così due giorni dopo dal figlio per un bottino composto da una collana e gli anelli che aveva addosso. Il 5 agosto a Coronella, quando furono tenuti sotto sequestro per quattro ore, nella loro casa, la figlia Cristina e Giulio Bertelli, l’anziano padre disabile per rubare poi vestiti, mutande, cibo e l’auto dei due, una vecchia Fiat Tipo.

 

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