Bologna, Igor, cambia la strategia nelle ricerche del killer

Stretta su segnalazioni e posti di blocco, più pattuglie mobili e carabinieri nelle campagne

Uno dei posti di blocco nella zona rossa

Uno dei posti di blocco nella zona rossa

Bologna, 21 maggio 2017 - La prima ad accorgersene è stata la barista. Si è guardata intorno, ieri mattina, prima di alzare la saracinesca ma non ha trovato la solita pattuglia dei carabinieri fissa nella piazza di Marmorta, a Molinella. Questo non vuol dire che la caccia a Norbert Feher, alias Igor il ‘russo’, sia finita, ma, dopo cinquanta giorni, qualcosa è cambiato: non più auto fisse con posti di blocco agli incroci delle strade, ma pattuglie mobili e più ricerche nelle campagne.

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I carabinieri, convinti che il killer sia ancora nella zona rossa, concentrano le ricerche negli argini e boschi. Gli uomini, quindi, vengono utilizzati per setacciare palmo a palmo i terreni. I cacciatori di Calabria si posizioneranno nei punti più attraversati dal criminale serbo: il ponte del Morgone, tutta l’area del Reno all’altezza di Traghetto nel Ferrarese, la campagna dietro via Fiume Vecchio in direzione di Sant’Antonio di Medicina, il ponte della Bastia nel Ravennate. La zona ‘calda’ resta Consandolo dove occasionalmente sono ancora previsti posti di blocco. Le pattuglie mobili, invece, effettueranno dei giri programmati per fasce orarie.

La mattina via Fiume Vecchio in direzione di Campotto ad Argenta proseguendo sull’Adriatica. Il pomeriggio tutto il Ferrarese fino a Portomaggiore, e, infine, la sera un passaggio continuo in tutti i centri abitati dove il killer potrebbe tentare di nascondersi. Anche per quanto riguarda le segnalazioni gli uomini dell’Arma proveranno una nuova strategia: più selezione dei vari avvistamenti e interventi immediati. Per ora il 90 per cento delle segnalazioni sono risultate infondate. Cosa che ha fatto perdere molto tempo alle forze dell’ordine. A rallentare le indagini hanno contribuito anche le denunce tardive di episodi riconducibili al killer: in primis, la segnalazione del Fiorino rubato a Mezzolara arrivata qualche giorno dopo e, in secondo luogo, la mancata denuncia del tentato furto di un altro furgoncino a Consandolo. Segnalazioni importanti, visto il vantaggio temporale che Feher aveva sugli inquirenti.

La strategia per i prossimi giorni sembra essere soprattutto l’attesa di un errore di Igor: stanchezza, fame potrebbero portarlo a farsi scoprire. I carabinieri, infine, non escludono l’ipotesi che il killer stia ricevendo l’aiuto di qualcuno. Per questo amicizie vecchie e nuove di Feher sono tenute sotto stretto controllo.

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