La battaglia individuale contro la pandemia è stata combattuta con la "disintermediazione digitale", si legge nel rapporto Censis. Durante l’emergenza, a più di un
italiano su due le tecnologie digitali hanno consentito di provvedere alle proprie necessità
(58,6%), di mantenere le relazioni sociali (55,3%) e di continuare a lavorare o studiare (55,2%).
Ma il livello di istruzione rappresenta ancora un fattore di filtro.
Ad esempio, gli
utenti di internet in possesso di un basso titolo di studio (fino alla licenza media) sono più
restii a utilizzare online il proprio conto corrente: lo fa il 30,3% a fronte del 60,1% di diplomati e laureati. Il 74,1% dei giovani di 18-34 anni, invece, ritiene che ci sianotroppi anziani a occupare posizioni di potere nell’economia, nella società e nei media,
enfatizzando una opinione ampiamente condivisa da tutta la popolazione (65,8%).
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