REDAZIONE BOLOGNA

Il cantante Andrea Mingardi: "Rossoblù con lo ’sbuzzo’ giusto. Per l’Europa League ho fiducia"

Il supertifoso ha visto la finale di Coppa Italia in famiglia: "Un traguardo collettivo bellissimo. Nella squadra si rispecchia la comunità intera, è meraviglioso. Lode al presidente e a Sartori".

A sinistra Andrea Mingardi, cantautore bolognese e grandissimo tifoso rossoblù dai tempi dello scudetto

A sinistra Andrea Mingardi, cantautore bolognese e grandissimo tifoso rossoblù dai tempi dello scudetto

Le vittorie sportive, più di tutto, ci riportano a quella gioia pura di quando eravamo bambini. Sono traguardi collettivi, da condividere, sentimenti che, al giorno d’oggi, non sono facili da provare. Andrea Mingardi, cantautore bolognese e tifoso rossoblù doc, racconta come ha vissuto la finale di Coppa Italia. Emozioni per nulla scalfite dalla sconfitta di domenica con la Fiorentina, che ha tolto la possibilità di andare in Champions alla squadra di Italiano.

Mingardi, dopo la conquista di un trofeo che mancava da 51 anni, ora l’Europa League ci aspetta…. "Giocare con la coccarda sulla maglia è sicuramente una grande responsabilità. È bastata una settimana di festa e qualche infortunio per renderci meno forti di quello che in realtà siamo, come abbiamo amaramente visto al Franchi. La prossima stagione, sarà dura preparare una squadra che resista sui tre fronti, ma ho fiducia"

Come ha vissuto la magica serata dell’Olimpico? "Non ero a Roma, ma l’ho seguita in famiglia e con gli amici. È stata la seconda gioia sportiva più grande, la prima è stata lo scudetto del ‘64. Entusiasmo alle stelle e comportamento eccezionale della squadra in campo e dei tifosi sugli spalti, tutto bellissimo".

Chi poteva pensare a un traguardo del genere a inizio stagione? "Sono sincero: ero tra gli scettici, anche se l’abbandono di Motta mi aveva lasciato l’amaro in bocca. Ma questa vittoria ha un retrogusto speciale: battere una società, come il Milan, che spende 200 milioni per fare una squadra che non tira in porta nel secondo tempo, vuol dire tanto".

Qual è l’ingrediente segreto del successo rossoblù? "Lo ‘sbuzzo’, ovvero la capacità della società che sa costruire senza rovinarsi, utilizzando una strategia giusta, andando a cercare giocatori non ancora affermati e piazzandoli nelle posizioni corrette. Del resto, all’Atalanta Sartori ha dimostrato di saperci fare. Poi, certo, il presidente Saputo ha dato stabilità a società e risultati".

Le sirene di altre big nostrane distrarranno Italiano? "Non credo, anzi penso che l’accordo sia a un passo. All’inizio ha faticato, l’avrebbe fatto chiunque in quelle condizioni: è riuscito a mettere insieme una squadra con 20 uomini intercambiabili, pedina dopo pedina, e a riempire sempre lo stadio. Scommessa vinta".

E dell’identita tra il Bologna e la città cosa possiamo dire? "Se una squadra di Milano o Roma vince, l’altra metà dei tifosi cittadini piange. Bologna, con i suoi 400mila abitanti, li mette insieme tutti: la squadra è l’identità della città, trasmette un’immagine, una cultura, una filosofia identitaria. Non è scontato".

Andrea Bonzi