ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Il cantiere ex Veneta vede la luce. Domani la riapertura di via Libia: "Lavori avanti come da programma"

L’assessora Priolo: "Sappiamo quanto la città soffra in questo momento, liberare questa dorsale è significativo". Prosegue il progetto di interramento della linea ferroviaria, che dovrebbe concludersi entro la fine del 2026.

Il punto stampa con l’assessora regionale Irene Priolo in via Sante Vincenzi sul cantiere dell’ex Veneta

Il punto stampa con l’assessora regionale Irene Priolo in via Sante Vincenzi sul cantiere dell’ex Veneta

Proseguono i cantieri del progetto di interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore e da domani riapre via Libia. Dopo un mese dalla riapertura di una sola carreggiata, sarà ora completamente riaperta anche nel senso opposto. Un primo segnale concreto dell’avanzamento dei lavori del progetto, che coinvolgono da tempo diverse zone della città, come via Libia, via Larga, via Scipione Dal Ferro e le aree di San Vitale e Rimesse. "Restituiamo alla città una parte di cantiere conclusa – spiega Irene Priolo, assessora regionale all’ambiente e mobilità –, sappiamo quanto Bologna stia soffrendo per la presenza dei cantieri e riaprire questa dorsale è significativo. Parliamo di una zona densamente abitata e vicina all’ospedale".

I lavori proseguono come da "da cronoprogramma", l’intero progetto dovrebbe concludersi entro fine 2026 e prevede l’eliminazione di cinque passaggi a livello (nelle vie Paolo Fabbri, Libia, Rimesse, Cellini e Larga), con la ricollocazione della ferrovia sotto il piano stradale. L’intervento si divide in due aree di cantiere: quella compresa tra via Paolo Fabbri e via Rimesse e l’altra tra via Cellini e via Larga. L’obiettivo è anche quello di ricucire parti di città oggi separate dai binari in superficie e restituire nuovi spazi pubblici: sopra il tracciato interrato, infatti, sorgeranno piste ciclabili, percorsi pedonali e aree verdi. "Sul cantiere di via Libia, dove ci sarà nuova fermata, stiamo costruendo i diaframmi laterali della galleria e avviando il pre scavo del tunnel – spiega Gianluca Benamati, amministratore unico di Ferrovie Emilia Romagna –, scenderemo a circa 7-8 metri di profondità, dove sarà collocata la nuova sede ferroviaria. Sopra ci sarà una pavimentazione ciclabile e pedonale, con accessi garantiti da scale e ascensori".

Il progetto ha un valore complessivo di 75 milioni di euro, di cui 18,5 finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e 57,3 milioni dal Pimbo (Progetto Integrato della Mobilità Bolognese): di questi ultimi, 51,8 provenienti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 5,4 milioni dal Comune di Bologna. Si tratta di un’opera strategica non solo per il capoluogo, ma anche per l’area metropolitana e il Ferrarese. "Sono coinvolti anche i Comuni di Argenta e Portomaggiore – prosegue Priolo –, oggi abbiamo fatto il punto con sindaci e amministratori: siamo già al 40% dei lavori". È importante far capire ai cittadini le ragioni. "È un’opera che avrà benefici per l’ambiente, il traffico e i pendolari – spiega Priolo –. Già nella prima parte del 2026 saranno riaperte molte strade, ci si concentrerà sulle opere interrate".