"Il cantiere in Certosa danneggia i fioristi"

L’accusa di Sassone (FdI) e Bosco (Lega) al Comune: "Tempistica sbagliata, perché siamo entrati nel periodo che porta al 2 novembre"

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di Luca Orsi

Un cantiere alla Certosa, con le transenne montate davanti ai chioschi di alcuni fioristi. Proprio nel periodo che porta ai giorni della commemorazione dei defunti, il 2 novembre. "Mercoledì sono cominciati i lavori, senza che nessuno ci avesse avvertito", afferma Luca D’Oristano. Il suo chiosco è all’angolo del viale d’ingresso che porta alla chiesa di San Girolamo.

Si era partiti per rifare la pavimentazione di un lungo tratto di via della Certosa. "Ma l’intervento su una tubazione dell’acqua ha bloccato tutto, e nessuno sa quanto dureranno i lavori", commenta Claudia, fiorista con affaccio sul cantiere.

Il lavoro, nessuno lo discute, andava fatto. C’è un regolare appalto, ci sono tempi tecnici da rispettare. E tutto è slittato a causa del lockdown. Ma ora i fioristi temono che i lavori possano compromettere la ‘stagione dei morti’, che va dal 23 ottobre al 4 novembre.

"La tempistica è sbagliata – dicono i fioristi –. Nei giorni caldi delle commemorazioni passano di qua diverse migliaia di persone al giorno e si troveranno un cantiere aperto. Non era proprio possibile anticipare i lavori o spostarli dopo la prima settimana di novembre? Se dopo i due mesi di chiusura per il Covid perdiamo il periodo dei morti, per noi sarà un disastro".

D’Oristano si è messo in contatto con l’assessore comunale Alberto Aitini, "che mi ha assicurato un interessamento. Aspetto che mi informi sull’evolversi della situazione".

Da Palazzo d’Accursio, intanto, si fa sentire il centrodestra. Francesco Sassone, capogruppo di FdI, denuncia il "grave l’errore commesso dal Comune, che non si è confrontato prima con i commercianti". Anche questa volta, sostiene Sassone, "le conseguenze delle scelte sbagliate del Comune ricadranno tanto sui cittadini, per le maggiori difficoltà che avranno per accedere al cimitero, tanto sui fiorai della Certosa, che aspettavano queste festività per recuperare almeno in parte le perdite subite a causa dei mesi di lockdown. E che, quindi, dovrebbero essere risarciti dal Comune".

"I fioristi della Certosa – dice Cristiano Di Martino, militante leghista, che ha raccolto le segnalazioni di alcuni esercizi – si ritrovano ancora una volta penalizzati" dalle scelte del Comune, "che organizza i lavori nel periodo meno indicato dell’anno per un cimitero".

"Non trattandosi di lavori di somma urgenza – afferma Umberto Bosco, consigliere comunale della Lega – la definizione dei tempi è fondamentale per limitare al minimo l’impatto negativo dei cantieri".

Ritardare l’avvio degli scavi dopo il 2 novembre "avrebbe assicurato un po’ di respiro alle attività della Certosa, già duramente colpite dall’emergenza Covid. Il Comune, oltre alle scusarsi, dovrebbe concedere ulteriori sgravi fiscali alle attività colpite, o queste potrebbero fallire".

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