
Si moltiplica il numero dei santuari e si estendono gli itinerari fino a toccare il territorio di sei province della regione. Parte oggi da San Luca e si concluderà sempre in cima al Colle della Guardia l’edizione numero quattro del Circuito dei santuari dell’Appennino bolognese presentata l’altra sera nell’auditorium del municipio di Zola. La rete di luoghi sacri che dalla basilica cara ai bolognesi quest’anno superano i confini della diocesi. Luoghi di grande bellezza artistica e paesaggistica, ma anche piccoli gioielli architettonici con opere d’arte da ammirare al di là della fede o della religione.
L’idea di questo ‘cammino’ da farsi sulle due ruote nasce nel 2020 da due cicloamatori bolognesi, Guido Franchini del Parco dei Ciliegi e Giampiero Mazzetti del Biciclub di Monte San Pietro, e dopo l’exploit del 2022 che ha registrato l’ennesimo record con 250 ciclisti partecipanti e oltre 7600 visite ai luoghi sacri, la ripartenza dopo la sosta invernale si propone con 104 santuari in lista (36 nel bolognese e 12 ciascuna nelle province di Modena, Ravenna, Forlì-Cesena, Reggio Emilia e Rimini). Iscrizione sempre gratuita, un’app sviluppata apposta per il conteggio dei punteggi che concorrono al raggiungimento di tre brevetti nel bolognese e uno ciascuno nelle altre province da conseguire entro il 28 ottobre. L’allargamento dei confini coincide con la progressione del censimento condotto da Roberto Bondi con tanto di note storico artistiche e geolocalizzazione. A raccontare le storie raccolte nei primi tre anni di esperienza ci ha pensato con sensibilità tutta sportiva Enrico Pasini. "Troppi ciclisti morti sulla strada – ha spiegato Guido Franchini –. Questa edizione la dedicheremo proprio alla sicurezza e a migliorare il rapporto con gli automobilisti, iniziando dai nostri comportamenti: rispettando per primi il codice della strada".
Gabriele Mignardi