Il civico Corticelli: "Sui taxi serve una svolta. Ecco la ricetta per avere 1.500 ore in più al giorno"

L’ex guazzalochiano nella lista di Ugolini: "Si attui il decreto nazionale". Poi critica la Città 30: "La più grossa ipocrisia della storia di Bologna".

Il civico Corticelli: "Sui taxi serve una svolta. Ecco la ricetta per avere 1.500 ore in più al giorno"

L’ex guazzalochiano nella lista di Ugolini: "Si attui il decreto nazionale". Poi critica la Città 30: "La più grossa ipocrisia della storia di Bologna".

"I tassisti sono arrabbiati e i cittadini scontenti. Serve una svolta". Il programma elettorale di Daniele Corticelli, ex numero uno della lista civica ’La Tua Bologna’ quando a Palazzo d’Accursio c’era Giorgio Guazzaloca, oggi in corsa nella lista civica di Elena Ugolini, parte dalla mobilità. E dall’annoso problema dei taxi che affligge Bologna e tante altre città.

Qual è la sua ricetta, dopo il recente braccio di ferro tra tassisti e amministrazione?

"Va recuperato un rapporto con le associazioni di categoria e ci si deve occupare di un servizio vitale per qualunque città, ma per Bologna in primis, considerando il caos sulla mobilità causato da una gestione assurda dei cantieri del tram. Oggi abbiamo un Comune litigioso e una Regione latitante: serve un cambio di passo".

Qual è il suo piano, nel dettaglio?

"Sono necessarie più ore di taxi in città. La mia idea è semplice e si può tradurre immediatamente con oltre 1.500 ore al giorno di taxi in più sotto le Due Torri a parità di licenze".

Come fare?

"Oggi ci sono 742 licenze (722 attive e 20 non assegnate). Di queste circa 200 hanno attivato la collaborazione familiare, cioè attivando la possibilità di far guidare il taxi (il cui servizio può durare al massimo 12 ore) a un familiare del titolare della licenza. Ma questo non basta a risolvere il problema taxi. Da qui, propongo di attuare il decreto nazionale che consente ai titolari di licenza di avvalersi di sostituti alla guida in turnazione integrativa, anche in regime di conduzione non familiare".

Aprire il secondo turno di guida a tutti, indipendentemente dal vincolo familiare, aiuta?

"Eccome. Perché permette che una grossa parte delle 500 licenze a guida individuale di Bologna possa attivare rapidamente il turno integrativo. In questo modo, immaginando due conducenti, si può garantire un servizio di 8 ore più 8, passando così da 12 a 16 ore giornaliere. Insomma, 4 ore in più al giorno per ogni mezzo. Considerando circa 200 tassisti aderenti a questa novità più gli altri 200 a ’conduzione familiare’, si arriverebbe a 400 vetture a doppio turno, per un totale, quindi, di 1.600 ore in più al giorno di servizio per bolognesi e turisti".

Qual è l’ostacolo per attivare questa soluzione?

"È necessario che la Regione si interessi del tema e dia dignità lavorativa a questa seconda figura ’non familiare’. Visto che non può essere un dipendente, basta che venga inquadrato come artigiano come già sono i tassisti".

Un’altra priorità, in caso venisse eletto?

"La Regione si deve attivare per inserire in Area Vasta anche gli ospedali di Vigorso e di Bentivoglio che sono stati abbandonati. Si tratta di due eccellenze lasciate fuori dall’area di azione dei taxi. Si deve intervenire. Subito".

Un altro tema – su cui si sono scontrati Ugolini e de Pascale – è quello della Città 30. Che cosa ne pensa?

"Credo sia la più grossa ipocrisia bolognese della storia. Ormai esistono solo i tondi per terra: chi va ai 30? Forse il cerchio magico del sindaco Lepore? O forse chi fa la gimkana tra i cantieri? Ma in questo caso, in realtà, si va ai 5 all’ora...".

Un suo giudizio sui cantieri?

"La programmazione è sbagliata. Non sono d’accordo sul tram, ma una volta che lo fai, fallo bene. E, invece blocchi la città... Lepore dice che si devono fare sacrifici. Per cosa? Per avere un tram, cioè un mezzo che c’era 40 anni fa e che non risolverà la mobilità bolognese?".

ros. carb.