FRANCESCO MORONI
Cronaca

Il comitato del Navile: "Tram, no al parcheggio. È in un’area allagabile"

I cittadini sul progetto per la ‘Verde’: "Piano vecchio, valutare altre proposte". Intanto de Pascale visita il canale: "Fare presto sulle casse di espansione".

I detriti accumulati nel canale Navile dopo le esondazioni di ottobre (Schicchi)

I detriti accumulati nel canale Navile dopo le esondazioni di ottobre (Schicchi)

Un tavolo permanente per monitorare il corso d’acqua. Ma non solo, perché tra le richieste che il comitato ‘Salviamo il canale Navile’ avanza al Comune c’è quella di rivedere il parcheggio del capolinea nord (Corticella) per la linea verde del tram. Mentre la città si riunisce per la ricostruzione al Porto-Saragozza, insomma, c’è chi grida: "Non abbandonate il Navile". Un ultimo incontro su quello che è l’unico canale di competenza della Regione – in quanto navigabile fino a metà dello scorso secolo – c’è stato l’11 dicembre tra Comune e comitato. Poi più niente. "Avevamo fatto il punto su interventi e problematiche post alluvione, come la pulizia del Pelago – spiega Mauro Trigari del comitato –. È importante, però, ci sia un tavolo tecnico permanente per tenere monitorata la situazione e informare i cittadini".

C’è poi il nodo del futuro parcheggio scambiatore del tram, appunto, accanto alla stazione ferroviaria Corticella in via Shakespeare. "Quell’opera è problematica, perché verrebbe costruita su un’area fluviale – prosegue Trigari –. Parliamo di un parcheggio a tre piani da 300 posti, con un deposito, ma nello stesso Pug (Piano urbanistico generale, ndr) l’area è definita ‘alluvionale da de-sigillare’, cioè in cui non bisogna costruire. Poi va considerato che il parere positivo della Bonifica Renana sul progetto è obsoleto e risale a prima degli ultimi eventi alluvionali: si parla di un tempo di ritorno di secoli e sappiamo che le cose non stanno più così".

Un’opera che per il comitato non s’ha da fare. "C’è di più – insiste Trigari –: il sottopasso di Primo Maggio di Castel Maggiore si allaga ogni volta che piove, non ha senso convogliare lì il traffico in arrivo dalla provincia verso il tram. Si bloccherebbe tutto". "Perché non ragionare, invece, di costruire il parcheggio nella zona dell’ex Vetrosilex, risparmiando quindi il transito nel sottopasso? – è la proposta del comitato –. Crediamo sia un tema che andrebbe approfondito e discusso pubblicamente".

Ieri intanto, in zona Navile, un sopralluogo c’è stato: nella borgata Castello è arrivato Michele de Pascale (presidente regionale), con Manuela Rontini (sottosegretaria alla Protezione civile) e Luca Vignoli (sindaco di Castel Maggiore). "A breve partirà un nuovo intervento di consolidamento ai lati del canale, che consentirà anche di riaprire la pista ciclo-pedonale", spiegano dalla Regione, mentre de Pascale e Rontini sottolineano: "Abbiamo voluto esprimere vicinanza alle persone, ai ristoratori, al tessuto imprenditoriale".

E ancora: "Qui siamo in un nodo idraulico storico, dove c’è una criticità strutturale legata al Navile. C’è il tema della realizzazione delle casse di espansione, immediatamente a valle dell’abitato, individuate tra gli interventi dei ‘Piani speciali’. Con il commissario Curcio lavoreremo per poterle accelerare, ma dobbiamo capire se siano possibili delle soluzioni proprio sul nodo principale della conca, per aumentarne la capacità idraulica. Nessuno sarà lasciato solo".

Tornando nei confini bolognesi, invece, continua la preoccupazione della famiglia Branchini, che vive nella casa dell’ex centrale idroelettrica finita sott’acqua: a ottobre un mare di fango e detriti ha inghiottito i ricordi di una vita. Una visita del Comune in zona Arcoveggio dovrebbe esserci giovedì (ma il comitato ‘Salviamo il Navile’ non ne sa nulla) secondo l’associazione Ponte della Bionda ("L’amministrazione è sempre stata presente", dicono). La famiglia Branchini però lo ripete: "Non vogliamo essere dimenticati".

Francesco Moroni