Il segretario cittadino del Pd, Enrico Di Stasi

di Andrea Zanchi Tra i vertici del Pd locale c’è già chi ha fatto la sua scelta di campo in vista del congresso. È Enrico Di Stasi, segretario cittadino dei dem, che alle primarie sosterrà Elly Schlein. Perché sostenere Schlein? "Mi ha colpito il suo coraggio nel voler tornare nel Pd ora. E la sua capacità di allargare il dibattito e la platea dei partecipanti. Abbiamo bisogno di parlare ai tanti che negli ultimi 15 anni non hanno provato più senso di appartenenza al nostro partito. Elly ha subito centrato i nodi politici che vorrei venissero affrontati senza paura". Che sarebbero? "Una crisi economica che mette a repentaglio i diritti sociali, la transizione ecologica e ovviamente il lavoro. Su quest’ultimo aspetto ho anche apprezzato molto l’iniziativa del sindaco Lepore. Per combattere questa destra dobbiamo tornare ‘ai fondamentali’ dando nuovo senso e risposte alle battaglie dell’oggi, Elly può farlo". Visto il clima che si respira dentro il Pd non c’è il rischio di una scissione, al di là di chi vincerà il congresso? "No, ho molta fiducia nel mio partito e in questi candidati che ho la fortuna di conoscere personalmente e che stimo, a partire da Stefano Bonaccini, con cui condivido una storia e una passione politica. Il Pd ha deciso di fare un congresso costituente, con la volontà di confrontarsi e rimettersi tutti in gioco. Perciò è importante un dibattito nel merito, che non si limiti territorialmente all’Emilia-Romagna e che possa ridare al Pd il suo ruolo di baricentro". Le tensioni del congresso nazionale potrebbero scaricarsi anche sul Pd bolognese? "Il Partito locale ha svolto il suo congresso proprio un anno fa, eleggendo Federica Mazzoni con una larga maggioranza trasversale. Dobbiamo distinguere tra ciò che è il Pd qui e i risultati del Pd nazionale. Nel nostro territorio abbiamo trovato una strada politica che ci ha premiati sia alle amministrative sia lo scorso 25 settembre. La nostra Federazione resterà un punto di riferimento per tutti, a prescindere dal risultato del 19 febbraio". Tra i vari impegni presi dal Pd locale, giusto un anno fa, c’erano quelli di riorganizzare le sedi, ’accorpare’ alcuni circoli, rimotivare i militanti: il processo sta andando avanti o si è fermato? "È stato un anno molto impegnativo. Da subito il nuovo gruppo dirigente ha impostato un lavoro di ascolto e raccordo con tutti i territori: non dimentichiamoci che in questi anni i partiti sono stati svuotati di significato. Anche a Bologna c’è molto da ricostruire e lo stiamo facendo; l’ultimo esempio è l’iniziativa di sabato scorso ‘Per un nuovo Pd, Bologna fa così’, condivisa con tutto il partito, che ha visto la partecipazione di oltre 270 persone. Sono stato eletto segretario cittadino lo scorso luglio e immediatamente ci siamo misurati con la Festa dell’Unità e la campagna elettorale, in contemporanea. Ora mi sto occupando del resoconto del primo anno di mandato in Comune, quartiere per quartiere. Quanti altri partiti lo fanno?".

Cronaca

di Andrea Zanchi
Tra i vertici del Pd locale c’è già chi ha fatto la sua scelta di campo in vista del congresso. È Enrico Di Stasi, segretario cittadino dei dem, che alle primarie sosterrà Elly Schlein.
Perché sostenere Schlein?
"Mi ha colpito il suo coraggio nel voler tornare nel Pd ora. E la sua capacità di allargare il dibattito e la platea dei partecipanti. Abbiamo bisogno di parlare ai tanti che negli ultimi 15 anni non hanno provato più senso di appartenenza al nostro partito. Elly ha subito centrato i nodi politici che vorrei venissero affrontati senza paura".
Che sarebbero?
"Una crisi economica che mette a repentaglio i diritti sociali, la transizione ecologica e ovviamente il lavoro. Su quest’ultimo aspetto ho anche apprezzato molto l’iniziativa del sindaco Lepore. Per combattere questa destra dobbiamo tornare ‘ai fondamentali’ dando nuovo senso e risposte alle battaglie dell’oggi, Elly può farlo".
Visto il clima che si respira dentro il Pd non c’è il rischio di una scissione, al di là di chi vincerà il congresso?
"No, ho molta fiducia nel mio partito e in questi candidati che ho la fortuna di conoscere personalmente e che stimo, a partire da Stefano Bonaccini, con cui condivido una storia e una passione politica. Il Pd ha deciso di fare un congresso costituente, con la volontà di confrontarsi e rimettersi tutti in gioco. Perciò è importante un dibattito nel merito, che non si limiti territorialmente all’Emilia-Romagna e che possa ridare al Pd il suo ruolo di baricentro".
Le tensioni del congresso nazionale potrebbero scaricarsi anche sul Pd bolognese?
"Il Partito locale ha svolto il suo congresso proprio un anno fa, eleggendo Federica Mazzoni con una larga maggioranza trasversale. Dobbiamo distinguere tra ciò che è il Pd qui e i risultati del Pd nazionale. Nel nostro territorio abbiamo trovato una strada politica che ci ha premiati sia alle amministrative sia lo scorso 25 settembre. La nostra Federazione resterà un punto di riferimento per tutti, a prescindere dal risultato del 19 febbraio".
Tra i vari impegni presi dal Pd locale, giusto un anno fa, c’erano quelli di riorganizzare le sedi, ’accorpare’ alcuni circoli, rimotivare i militanti: il processo sta andando avanti o si è fermato?
"È stato un anno molto impegnativo. Da subito il nuovo gruppo dirigente ha impostato un lavoro di ascolto e raccordo con tutti i territori: non dimentichiamoci che in questi anni i partiti sono stati svuotati di significato. Anche a Bologna c’è molto da ricostruire e lo stiamo facendo; l’ultimo esempio è l’iniziativa di sabato scorso ‘Per un nuovo Pd, Bologna fa così’, condivisa con tutto il partito, che ha visto la partecipazione di oltre 270 persone. Sono stato eletto segretario cittadino lo scorso luglio e immediatamente ci siamo misurati con la Festa dell’Unità e la campagna elettorale, in contemporanea. Ora mi sto occupando del resoconto del primo anno di mandato in Comune, quartiere per quartiere. Quanti altri partiti lo fanno?".

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Il congresso Pd Di Stasi sceglie Schlein "È capace di allargare Non ci saranno scissioni"

Il segretario cittadino del partito: "Dobbiamo tornare ai fondamentali. Con Elly si possono fare tante battaglie e parlare a chi non ci vota più. Ho apprezzato molto il suo coraggio. Ma stimo anche Bonaccini"

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