Il Covid ci costa mille euro in busta paga

Zignani, segretario Uil Emilia-Romagna: "Il bilancio da febbraio a fine maggio. A Bologna perdite di oltre 600 euro a bimestre" .

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di Rosalba Carbutti

Il Covid ci è costato circa mille euro in busta paga. Colpa della cassa integrazione che ha falcidiato gli stipendi di 8 milioni d’italiani, azzerando anche i ratei di tredicesima, quattordicesima, ferie e Tfr. Insomma, un salasso. Lo dimostra un’analisi choc del Servizio Lavoro, coesione e territorio della Uil che calcola come, ad aprile e maggio, oltre mezzo milione di emiliano-romagnoli siano stati coinvolti dalla tagliola della ’cassa’ per più di 172 milioni di ore.

Risultato: una perdita totale di oltre 491 milioni di euro.

Giuliano Zignani, numero uno della Uil Emilia-Romagna, conferma: "Da febbraio a tutto maggio in Regione c’è stata una perdita media pro-capite nel bimestre intorno ai 600 euro. Bologna ha una media stipendiale più alta rispetto al resto dell’Emilia-Romagna, quindi credo che il virus abbia pesato anche di più. Se calcoliamo tutto il periodo d’emergenza direi mille euro in media".

Cifra che, però, potrebbe anche salire. "Se consideriamo le migliaia di persone che non hanno ancora ricevuto l’assegno di cassa integrazione in deroga o ne hanno avuto soltanto una parte, la riduzione del reddito potrebbe essere ben più pesante", continua Zignani.

Fino a qualche settimana fa la stima era di circa 10-15mila bolognesi ancora senza Cig in deroga e oggi il numero uno della Uil Emilia-Romagna stima che solo il 30 per cento di questi abbia finalmente avuto quanto dovuto dall’Inps.

Ma anche senza entrare nei casi ’limite’ di chi è rimasto quasi completamente senza reddito, la Uil ha comunque fatto delle simulazioni che rendono bene l’idea di quanto l’effetto Covid abbia pesato sui salari.

Se poi durante il lockdown un lavoratore si è trovato in cassa a zero ore, la decurtazione dello stipendio è stata ancora più salata. Prendendo un dipendente con reddito mensile lordo inferiore ai 2.159,48 euro, due mesi di cassa a zero ore può incidere in negativo di quasi 900 euro sullo stipendio annuale. Se la busta paga supera i 2.159, 48 euro, invece, la differenza netta di stipendio arriverebbe a 1.362 euro nell’arco dei 12 mesi.

Da qui la richiesta di tutti i sindacati di dare il via a una riforma degli ammortizzatori sociali. Tra le prospettive ci sarebbe quella di mettere ordine alla giungla di Cig ordinaria, Cig in deroga, Fis etc... per passare a un ammortizzatore unico che potrebbe semplificare (e risolvere) molte cose.

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