Il Decamerone nell’epoca del Coronavirus

Il progetto dell’artista Andrea Poggipollini con gli studenti del Galvani, la musica di Federico Poggipollini e i disegni di Claudio Sciarrone

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di Pierfrancesco Pacoda

Una classe di liceali, ognuno in isolamento forzato a causa del virus a confronto con un classico della letteratura italiana, il Decameron, che, per gli scenari nei quali è ambientato, sembra scritto per narrare i tempi nei quali viviamo. Lì era la peste alla base del racconto di Giovanni Boccaccio, qui è un nemico invisibile che ci costringe ad azzerare la socialità. Da questa emergenza è partito l’artista bolognese Andrea Poggipollini, nome d’arte APP, celebre per le sue reinterpretazioni dei supereroi, le cui gesta ambienta in luoghi insoliti (la centrale Cotabo, in occasione di ArteFIera), per allestire il suo nuovo lavoro multimediale, Decameron da camera.

Poggipollini, chi sono i protagonisti del suo personale ‘Decameron’?

"Sono i ragazzi della Prima A del Galvani, con i quali avevo già collaborato per il mio allestimento sui super eroi nella sede della Cotabo. Spinti dalla passione loro e del loro docente Maurizio Santoro per la letteratura, hanno accettato l’invito a rileggere la storia del Decameron, immergendosi e rendendo attuali le condizioni emotive, il senso esistenziale del protagonisti della storia di Boccaccio, i giovani bloccati e isolati fuori Firenze per sfuggire alla peste nera che devastò l’Europa nel 1300. Lavorando naturalmente ognuno da casa, con il coordinamento virtuale del professore, hanno prodotto 10 testi, diventati la sceneggiatura della storia che narreremo".

Come si sviluppa il lavoro?

"Partendo dagli scritti degli alunni abbiamo costruito una serie di mini film, realizzati con la collaborazione di diversi creativi, tutti dalla loro abitazione. Abbiamo chiesto all’attore Dario Leone di prestare la sua voce, al chitarrista Federico Poggipollini di comporre e eseguire la musica e al fumettista Claudio Sciarrone, uno dei disegnatori più celebri della Disney, di trasformare i nostri protagonisti e Giovanni Boccaccio in paperi. Il risultato è una miscela tra documentario e animazione che ci trasmette i sentimenti di un gruppo di adolescenti bolognesi ai tempi del Coronavirus".

Lei che ruolo avrà?

"Io, che sono in isolamento in una casa in campagna in Toscana, mi aggirerò tra gli ulivi, plasmando nell’argilla i volti dei dieci protagonisti del Decameron, come se loro, nella fuga dalla peste, fossero arrivati in questo casolare; e qui ancora aleggiano le loro memorie. Le sculture saranno appese agli alberi e lasciate lì, offerte alla natura e alle intemperie. Sino al loro sfaldamento che simboleggerà, spero, la fine dell’incubo".

Cosa vedremo e dove?

"I mini film saranno il frutto di un montaggio della mia azione di scultura, dell’interpretazione dei testi e dell’animazione, piccoli documentari ‘mixed media’ con la colonna sonora di Federico Poggipollini, che per l’occasione ha scritto una musica di ispirazione medievale, lontana dai consueti suoni rock della sua chitarra. Il lavoro sarà visibile sul mio profilo su Instagram e su quello degli altri partecipanti e all’hashtag #decamerondacamera in due strisce quotidiane, alle 11 e alle 17, da oggi al 17 aprile. Ogni giorno sarà dedicato a un personaggio".

Un Decameron dalle finalità benefiche?

"Certo, una copia della statua di Spiderman che, finita l’emergenza sarà in vetrina nel negozio Panini di Firenze verrà venduta all’asta, come i bozzetti originali dei disegni di Sciarrone. I proventi andranno a una struttura sanitaria in prima fila nella lotta al virus".

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