Il dialogo deve essere ‘senza rete’

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Silvia

Zamboni*

Passerella elettoralistica? Mezzo di distrazione di massa, come sostiene l’opposizione? In realtà l’impegnativa lista di incontri programmati da Matteo Lepore in versione ‘sindaco di strada’ al Porto-Saragozza, ispirava un’altra domanda: ce la farà? Funzionerà il trasloco in quartiere degli uffici del primo cittadino? "Per noi", aveva spiegato alla vigilia, "significa cambiare il punto di vista, partecipare alle riunioni con educatori e assistenti sociali, incontrare la Polizia locale, ricevere i cittadini insieme alle forze dell’ordine". Vaste programme, niente da dire. Tanto più che ripeterà l’esperienza in tutti i quartieri. Per ripartire a fine ciclo con le repliche. Siccome il resto di Bologna non andrà in stand-by, la sfida sarà tenere tutto insieme. Quanto alla full-immersion di quartiere, ne possono venire elementi utili per un’innovativa azione di governo in sintonia con la città. A due condizioni: che sia un dialogo senza rete e tifoserie pre-allertate; e che alla fase di ascolto seguano provvedimenti adeguati. Perché dare risposte alle sollecitazioni, anzichè vendere decisioni già prese, è la regola-base di una partecipazione civica non di facciata. I cittadini protestano per il rumore dell’aeroporto (a Navile)? Per l’insicurezza stradale dei ciclisti? Le stragi di alberi? L’inquinamento lo scarso decoro urbano e la non-sicurezza? Il caro-affitti e il caro-energia? Le liste d’attesa? Sarà dalle risposte che si misurerà l’efficacia del sindaco di strada. Per ora, auguri sinceri di buon lavoro.

*Capogruppo Europa Verde

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