Il diritto alla felicità, il cinema visto dai ragazzi

Torna il festival internazionle ’Youngabout’ con proiezioni da tutto il mondo. Si parte domani all’Odeon: coinvolti oltre tremila studenti bolognesi

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Portare la bellezza etica a ragazze e ragazzi attraverso il cinema e riportarli fuori dalle case con serenità. In 16 edizioni, il festival internazionale Youngabout, al via domani, è riuscito, nonostante i momenti critici, relativi soprattutto alle economie, a tener fede alla sua missione di far arrivare ai giovani il cinema più interessante di tutto il mondo. In particolare si è espanso, è diventato estremamente articolato e recentemente il progetto formativo che è alla base della manifestazione da sempre, ha ricevuto l’approvazione da parte del Ministero della Cultura e di quello dell’Istruzione e del Merito nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e immagini per la Scuola, ricevendo un sostegno di 75mila euro per l’attività annuale, che va a sommarsi ai 5mila euro del Comune (che dà anche gli spazi gratuitamente) e ai 21mila della Film Commission. In questa nuova edizione che s’inaugura domani alle 9,30 al cinema Odeon con Farha di Darin J. Sallam e che ha come titolo Il diritto alla felicità, saranno coinvolti oltre 3mila studenti dei nostri istituti scolastici (Santa Rita, Bombicci, Guido Reni e liceo scientifico Copernico) che si troveranno davanti a un parterre di proiezioni da Giordania, Svezia, Arabia Saudita, Serbia, Giappone, incontri con gli autori, seminari e lezioni per imparare la grammatica del linguaggio cinematografico e audiovisivo, realizzando anche opere collettive con l’intervento di registi quali Vito Palmieri, Roberto Paganelli e dell’Orchestra Senzaspine in tema di colonne sonore.

Il film d’apertura ci porta direttamente nella vita di una ragazza palestinese nel 1948, anno fatidico per il suo popolo. Con il titolo belga Playground (Un Monde) di Laura Wandel, giovedì primo dicembre sempre all’Odeon (altre proiezioni mattutine, pomeridiane e serali al Rialto, al Perla, al Galliera e al Lumière), s’indagano i meccanismi del bullismo e in Comedy Queen di Sanna Lenken dalla Svezia, una ragazza la cui mamma viene a mancare, per riportare la felicità a suo padre, decide di diventare attrice comica. Viene trattata la tematica della migrazione – dalla propria terra a un’altra ma anche dall’infanzia all’adolescenza – in La traversée di Florence Miailhe (6 dicembre) il cui stile d’animazione sfrutta la pittura a olio su lastre di vetro. Tra tutti i titoli recenti anche uno storico, visto dalla direttrice artistica Angela Mastrolonardo al festival del Cinema Ritrovato: si tratta di Ne Okreci Se, Sine di Branko Bauer del 1951, che racconta un episodio della Seconda Guerra Mondiale, pedinando il partigiano Neve, fuggitoda un treno diretto al campo di concentramento di Jasenovic. Appuntamento immancabile di Youngabout è infine il Premio Vassallo che il 16 dicembre viene assegnato a Stefania Maurizi, autrice di un libro su Julian Assange di cui è amico da tanti anni.

Benedetta Cucci

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