Il dolore di papà Vincenzo: "Mia figlia amava la vita"

E sul suo aguzzino: "Mai ha manifestato segni di squlibrio"

L’abitazione dei Gualzetti a Monteveglio è un viavai di gente. "Il mio telefono – sussurra Vincenzo, papà di Chiara – ha 1300 numeri in rubrica. Tutti mi hanno chiamato". Negli occhi ha ancora le 1500 fiaccole che mercoledì hanno illuminato Monteveglio. "C’erano tutti per la mia Chiara". Mostra le telecamere attorno a casa, quattro in tutto, alcune hanno immortalato l’abbraccio con il suo aguzzino di domenica mattina e l’inizio del viaggio verso la morte. "Ditemi se in quell’abbraccio mia figlia era una ragazzina che voleva morire? Chiara amava la vita". Enzo conosceva l’assassinio, "per un mese ha lavorato per me ma mai ha dato segni di squilibrio. Mai ha parlato di diavolo, queste sono storielle che racconta".

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n.b.

 

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