"Non credo sia una buona idea partire con le multe a gennaio. Le sanzioni non bastano". Claudio Pazzaglia, direttore Cna, guarda già al primo gennaio 2024, quando scatteranno le multe per chi non rispetta i nuovi limiti dei 30 all’ora. Tre mesi che per la Confederazione nazionale dell’artigianato sono insufficienti per ’metabolizzare’ la rivoluzione.
Serve una fase di sperimentazione come suggerito da Rita Ghedini di Legacoop sul ‘Carlino’?
"Sì. Credo che di fronte a un grande cambiamento serva un periodo di ’allenamento’. Partire a spron battuto con le multe in maniera rigida è un errore. Ai primi d’agosto con il sindaco Matteo Lepore eravamo rimasti d’accordo che non si sarebbe partiti, così, d’emblée, ma con una certa gradualità. Come dice anche il direttore di Ascom, Giancarlo Tonelli, serve un dialogo quartiere per quartiere".
Lepore su questo punto è disponibile. Dice che la rivoluzione verrà discussa ancora.
"Bene. Giusto che ci si prenda del tempo per confrontarci. Per questo, ribadisco, una moratoria sull’applicazione delle sanzioni la ritengo auspicabile".
Cna sulla Città 30 ha fatto anche un sondaggio. Com’è oggi il ’sentiment’ dei vostri associati?
"A metà giugno più del 70 per cento delle nostre imprese bocciò la Città 30. Ma oggi credo che non sia il tema in cima alle loro priorità. Ora le preoccupazioni spaziano dal rallentamento dei consumi al calo delle commesse nella metalmeccanica. Poi c’è il caos legato al Superbonus 110%, l’inflazione, la stretta sui salari e sul credito... Diciamo che la Città 30 s’inserisce in questo contesto già di preoccupazione".
I maxi cantieri in corso in città peggiorano la situazione?
"Nei prossimi giorni e durante tutto l’autunno sperimenteremo l’impatto dei cantieri sul Cersaie e delle altre fiere... Un conto è teorizzare, un conto misurare ciò che funzionerà e ciò che non funzionerà. I temi della viabilità, dei taxi che non si trovano, dei pochi parcheggi sono argomenti di cui si dovrà tener conto. E tutto si deve tenere insieme. Per questo pensare che la Città 30 diventi operativa già il primo gennaio mi sorprende. Serve rivedersi a un tavolo e fare un ragionamento complessivo. E trovare un compromesso tra le varie esigenze".
Un tavolo o più tavoli di confronto basteranno?
"Da qui a dicembre mi auguro che ci saranno, sì, tavoli, ma operativi. Non serve più una semplice raccolta di pareri, ma vanno fatti accordi e creati protocolli ad hoc".
Tra le preoccupazioni c’è anche quello dell’impatto che la Città 30 potrà avere su chi viene ’da fuori’...
"Certo. Per questo un aspetto importante, di fronte a grandi cambiamenti, è la salvaguardia e il miglioramento della qualità della vita. Dobbiamo lavorare tutti assieme per salvare le imprese di prossimità, rendendo le periferie luoghi abitabili per chi arriva. Non possiamo concentrarci solo sulle ex Ztl: ormai la nostra è una città diffusa, fino a San Lazzaro e Casalecchio, con un milione di abitanti che gravitano intorno alla nostra città metropolitana, più tutti coloro che arrivano qui con il treno, l’aereo etc. Quando si parla di città accessibile, chiaramente la viabilità è un aspetto da cui non si può prescindere".