
Voci di incontro a breve tra Salvini e la Regione. De Maria (Pd) punge Bignami (FdI) sullo stop:. "Grave rimettere tutto di nuovo in discussione". .
Nell’attesa che qualcosa si muova a Roma, sotto le Torri il dibattito attorno al Passante non si ferma. I rumors sottovoce fanno intendere che a breve arriverà una convocazione dal ministero delle Infrastrutture guidato dal leghista Matteo Salvini per la Regione Emilia-Romagna, ma intanto c’è un’unica certezza: l’allargamento di tangenziale e autostrada è fermo al ’lotto zero’.
E, intanto, il centrodestra, con il capogruppo di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, chiude all’ipotesi dell’opera, immaginando un mini-intervento meno invasivo, capace di dare una risposta rapida al problema traffico, visto che "il Passante di Mezzo nasce già vecchio". Una suggestione accolta da Giovanni Salizzoni, ex vicesindaco di Giorgio Guazzaloca, l’autore del ribaltone del 1999, che pensa a un’opera meno ambiziosa e meno costosa in grado di agire su quello che c’è, unendo, di fatto, le corsie di tangenziale e autostrada: "Basterebbero due anni di lavori e 400 milioni di euro. Questo intervento permetterebbe, di fatto, di avere dodici corsie a disposizione. Il nodo del pedaggio per chi transita (senza uscire) nella tratta Casalecchio-San Lazzaro? Si può ovviare con il telecontrollo. Il sindaco Matteo Lepore ci pensi e abbia coraggio".
Non ci sta a questa corsa a nuove ipotesi il deputato dem Andrea De Maria, stanco (come tutto il suo partito) di continui stop and go. Ieri, a margine delle celebrazioni del 2 giugno, l’ha messa giù chiara: "È veramente grave rimettere tutto in discussione – dice riferendosi alle parole di Bignami – e credo che siamo di fronte a una scorrettezza istituzionale, perché così facendo non si realizzerà mai alcuna opera pubblica. Mi auguro, quindi, che il governo sia serio e rispetti ciò che è stato deciso". Su chi gli fa notare la responsabilità del centrosinistra per aver affossato il Passante Nord (allora era sindaco Virginio Merola), De Maria fa i dovuti distinguo: "Ma non eravamo allo stesso livello del Passante di Mezzo. Il Passante Nord era stato solo definito negli strumenti urbanistici, non si parlava di un’opera in corso di progettazione e realizzazione, come l’attuale infrastruttura. In ogni caso, non realizzare il Passante sarebbe un grave danno per Bologna e per l’Italia". E, aggiunge con una punzecchiatura al collega meloniano Bignami, "mi auguro che chi è parlamentare eletto a Bologna tenga conto delle priorità di questa comunità".
Dal fronte opposto, intanto, la Lega bolognese che ha da poco lanciato la pazza idea del Passante interrato (sotto l’autostrada, sopra un boulevard alla parigina) non molla e fa sapere che andrà a Roma per incontrare Salvini: "Porteremo non solo le nostre istanze, ma quelle di tutti i bolognesi. Avvieremo una fase di incontri e interlocuzioni con la città per raccogliere le istanze dei cittadini e delle categorie, per poi portare al ministro Salvini un quadro aggiornato e con uno sguardo proiettato verso il futuro. Diverse sono le possibilità che si prospettano all’orizzonte, tra cui l’interramento del Passante che sta già raccogliendo grandi adesioni", fa sapere la triade del Carroccio composta dal deputato Davide Bergamini, dal capogruppo Matteo Di Benedetto e dal segretario cittadino Cristiano Di Martino.
Rosalba Carbutti