Il giardino dei desideri cresce in Appennino

Il libro per ragazzi di Azzurra d’Agostino ambientato nella fiabesca. Rocchetta Mattei

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Il nostro Appennino è magico, ma capirne l’incantesimo serbato tra i suoi boschi e le sue vallate e saperlo raccontare in maniera affascinante e coinvolgente, non è capacità di tutti tutti. Azzurra D’Agostino, autrice originaria di Porretta Terme, questa energia narrativa l’ha sentita tanto tempo fa, dopo aver lasciato le sue radici per studiare all’università di Bologna, perché poi, ventiseienne, nel 2006 ha fatto ritorno alle sue memorie, scrivendo poesie e anche organizzando con altre colleghe, un festival originale tra musica e poesia, come L’importanza di essere piccoli. La sua azione a favore di un immaginario forte dell’Appennino è una missione che ha portato recentemente alla scrittura del libro per ragazzi Il Giardino dei desideri (De Agostini Planeta) e ambientato alla Rocchetta Mattei, il cui protagonista è Davide, che non avrebbe mai voluto trasferirsi in quel paesino piccolo e sperduto sull’Appennino emili. Ma poi...

D’Agostino, da un po’ di tempo, soprattutto dopo la pandemia, l’Appennino sta riscuotendo interesse, ma lei vi ha fatto ritorno 14 anni fa, e in un momento non così popolare.

"All’inizio è stata un po’ dura, perché si è trattato di affrontare dei fantasmi, i ricordi della propria adolescenza in provincia, un’esperienza che per tutti coloro che la vivono, è sempre abbastanza difficile... ti mancano così tante cose da esplorare. Ad un certo punto, però, già ventiseienne, ho avuto voglia di affrontare questo ostacolo e capire se il tesoro di esperienze cittadine accumulato, potesse essere messo a disposizione della mia comunità. Il richiamo della natura, dei boschi, è stato inoltre fortissimo".

Tante esperienze e poi una favola per ragazzi. Come è arrivata a questo romanzo?

"Questo libro, che dovrebbe essere il primo di una trilogia ambientata in Appennino, rappresenta il mio desiderio di raccontare questo ambiente ai ragazzi e creare una sorta di immaginario mitico di un posto che è vicino, ma anche lontano. Racchiude in sé delle radici potenti, che però sono un po’ trascurate, ecco perché vorrei fare un lavoro dove l’Appennino è il protagonista costante, saranno i personaggi a cambiare".

Protagonista è la Rocchetta Mattei.

"Sì, trasfigurata nel nome, perché dentro alla Rocchetta Mattei, che è un posto dall’eccentricità assoluta e sembra già di per sé una favola, si trovano tanti racconti possibili, a cominciare dal conte Cesare Mattei. Nel libro la chiamo Rocchetta Caramà, e si tratta di una citazione, perché mi rifaccio ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij, dove Mattei venne scomodato come curatore. Infatti, ad un certo punto della storia del maestro russo, c’è un personaggio con un forte mal di testa che dice di aver provato tutti i rimedi e di aver chiesto aiuto al conte Mattei, che all’epoca viveva a Milano, per capire se poteva curarsi con l’elettromeopatia".

Nel ’Giardino dei desideri’ l’impossibile diventa possibile.

"L’ispirazione centrale della trama era che, quando guardiamo le stelle alziamo la testa ed esprimiamo un desiderio... è come se mettessimo un seme nell’universo.. ma se si trattasse di un seme reale? Se le meteoriti che cadono si potessero piantare e nascessero dei fiori che fanno avverare i nostri desideri, cosa succederebbe?".

Benedetta Cucci

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