Il gruppo Areté&Cocchi Technology nel nucleare: aggiudicate commesse per 18 milioni

La tecnologia parla bolognese: ottenuti due progetti per nuovi reattori a fusione in Italia, Giappone e Francia. Si tratta di un grande passo verso l’energia pulita

Migration

Il gruppo Aretè & Cocchi Technology muove un altro passo verso la produzione di energia pulita. E avanza aggiudicandosi due progetti per i reattori a fusione per un totale di 18 milioni di euro. A partire dal contratto di quattro anni e otto milioni di euro firmato dalla Ocem power electronics, azienda bolognese del gruppo, per progettare, produrre e installare sistemi elettronici per il reattore a fusione sperimentale Dtt che si sta realizzando nel Centro Enea di Frascati. Si aggiungono cinque milioni, invece, per fornire nei prossimi quattro anni assistenza tecnica e know-how al reattore a fusione di Noka e all’acceleratore di Rokkasho, entrambi in Giappone, insieme alla svizzera Ampegon, acquisita nel 2019 dalla holding industriale di Gino Cocchi.

L’asticella si alza ulteriormente: sempre Ampegon, sta ora iniziando l’ultimo step da cinque milioni della commessa ottenuta nel 2013, avviando l’installazione dei primi alimentatori a Cadarache in Francia, che permetteranno di ‘accendere’ Iter, il tokamak più grande al mondo, portando il suo plasma a 150 milioni di gradi °C, la temperatura delle stelle. "In uno scenario così complesso, alle prese con un’emergenza energetica che sta mettendo in ginocchio l’economia, noi continuiamo a investire oltre il 10% del nostro fatturato in progetti di innovazione, ricerca e sviluppo che mirano a un futuro sempre più sostenibile" spiega il fondatore, Gino Cocchi (foto).

g.d.c.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro