"Giornate intere con l’acqua a singhiozzo e nessuno di competenza che mi abbia dato una mano. Sono stata costretta ad annullare la vacanza ad alcuni ospiti che dovevano arrivare, a usare solo acqua in bottiglia e stoviglie di plastica. Tutto a mie spese, ma le bollette le pago". Queste le parole adirate della bolognese Emanuela Branchini che, per il periodo ferragostano, si era trasferita nella seconda casa di Medelana, nei pressi di Monte dei Pini. I pochi giorni di ferie che aveva si sono trasformati in un incubo: "Appena arrivata ho notato che l’acqua andava e non, e la situazione è andata avanti per giorni e giorni. Ho chiamato Hera, è venuto un tecnico, ma hanno accampato una serie di motivazioni sempre diverse senza risolvere il problema. Ho contattato l’amministrazione: nulla di fatto. Marzabotto dista sette chilometri e nessuno che si sia neanche preoccupato di ovviare a un disservizio che ci stavano causando, con le temperature che c’erano, almeno portandomi dei sacchi di acqua – racconta la donna –. Hanno risolto il problema il 14 agosto, nel pomeriggio, dopo che per dieci giorni ho dovuto usare stoviglie di plastica, pulire i sanitari con l’acqua in bottiglia di cui ho comprate quantità industriali o chiedere aiuto ai vicini".
Accanto alla bolognese c’è un conglomerato di villette, una quarantina di persone. "Anche noi eravamo con l’acqua a singhiozzo – raccontano dal complesso –. Per fortuna, essendo in tanti, ci siamo fatti montare una cisterna, di acqua non potabile ma utilizzabile, proprio per situazioni di emergenza". Così risponde Hera: "Siamo a conoscenza della problematica e siamo intervenuti tempestivamente con i tecnici del servizio idrico, mettendo in atto tutte le manovre possibili per riportare la situazione alla normalità. Nelle scorse settimane, in alcuni momenti della giornata, si sono verificati cali di pressione e interruzioni temporanee della fornitura. Questi episodi, comunque isolati, sono stati causati da una combinazione di fattori, tra cui l’elevato consumo idrico tipico di questo periodo e la massiccia presenza di abitanti non residenti abitualmente nella zona. Allo stato attuale, la situazione si è normalizzata".
Zoe Pederzini