Il monito di Zuppi "Non ci si salva da soli Questa è la sfida per tutti"

L’arcivescovo nell’omelia di Pasqua cita la sofferenza delle donne ucraine. Oggi il cardinale è atteso alle 18 al convegno in Santa Maria della Pietà.

Il monito di Zuppi  "Non ci si salva da soli  Questa è la sfida per tutti"

Il monito di Zuppi "Non ci si salva da soli Questa è la sfida per tutti"

di Massimo Selleri

La mattina di Pasqua tre donne vanno al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù. In questo cammino, l’espressione del loro volto non deve essere stato molto diverso da quello delle donne ucraine che domenica mattina hanno riempito la cattedrale di San Pietro. Ai tempi del Vangelo, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Maria di Salomone vi arrivano piangenti e smarrite e ne escono stupite grazie a un angelo dice loro che Cristo è risorto, mentre oggi il cardinale Matteo Zuppi non ha dubbi sul fatto che spetta a noi ridare la speranza a chi si è ritrovato improvvisamente in guerra. "Pasqua non è la cancellazione della sofferenza – ha spiegato l’arcivescovo durante l’omelia di domenica pomeriggio – come fa il mondo che la ignora e fa finta che non ci sia tanto che star bene vuol dire non avere problemi. Star bene, invece, significa vincere i problemi e vuol dire incontrare un amore che è più forte dei problemi. Per questo Gesù ci riparla della sofferenza, delle tante croci, della guerra scandalosa, angosciante. Questa mattina la cattedrale era piena piena di donne ucraine e guardare i loro occhi faceva piangere. Non sognavano altro che la guerra finisca presto e si capiva la loro angoscia per persone di cui non sanno più nulla. Ecco di che cosa ci parla Gesù, perché lui affronta quel male e ci chiede di essere uomini di pace che non si accontentano e che non si abituano alla croce costruita da altri uomini perché prima o poi anche noi saremo vittime di quella violenza che non guarderà mai in faccia a nessuno".

Quello di una pace vera e non è l’unico aspetto che Zuppi ha toccato. "Non c’è Pasqua salvandosi da soli, evitando i problemi, ma affrontandoli e risolvendo i problemi. Questa è la grande sfida per tutti quanti noi. Per i cristiani, ma anche per tutti. Non c’è futuro o sogno per il domani senza affrontare la forza del male". L’arcivescovo ha aggiunto: "Gesù ci parla della sofferenza che è quella dei suoi fratelli più piccoli e di tante madri che non hanno più notizia dei loro figli partiti per la speranza e morti per la speranza nell’immensità del mare. Solo affrontando questa sofferenza si arriva alla Pasqua. Anche Dio muore per risorgere. Perché Gesù ha perso la vita? Perché solo amando fino alla fine il male viene sconfitto. Gesù, infatti, è stato riconosciuto nello spezzare il pane e così noi dobbiamo spezzarlo per i fratelli più deboli. Solo così il male non vincerà più".

Oggi pomeriggio, alle 18, nella chiesa di Santa Maria della Pietà, Zuppi interverrà al convegno promosso dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII per il 60° compleanno dell’enciclica ’Pacem in Terris’ scritta da papa Roncalli.

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