Il notaio risponde: la Società semplice

Il Codice Civile al Libro V dedicato al Lavoro disciplina al Titolo V le società. Una prima distinzione, come indicato nell’art. 2249 C.C., può rilevarsi tra le società aventi ad oggetto l’esercizio di un’attività commerciale e quelle che hanno ad oggetto attività diverse, che sono regolate dalle norme previste dalla Società semplice.

La società semplice nasce come società avente ad oggetto attività agricola non industrializzata; viene costituita mediante contratto e, dal 1995, viene iscritta a Registro Imprese.

La forma dell’atto costitutivo è quella richiesta dalla tipologia dei beni conferiti.

Quindi l’eventuale conferimento di beni immobili dovrà avvenire mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata da notaio.

La Società semplice fa parte della tipologia delle società di persone, a cui si applica in modo rilevante la medesima disciplina.

Come tutte le società di persone (società in nome collettivo e in accomandita semplice): non può essere costituita con atto unilaterale da un unico socio; è caratterizzata da una autonomia patrimoniale imperfetta; ciò significa che i soci rispondono alle obbligazioni sociale con il proprio patrimonio e pertanto i debiti della società possono coinvolgere i beni personali dei soci.

Evoluzione normativa: già la Giurisprudenza nell’anno 2015 aveva consentito l’iscrizione al Registro Imprese di una società semplice avente ad oggetto il godimento di beni immobili.

In seguito il legislatore fiscale ha di fatto accolto e disciplinato la figura della società semplice di mero godimento in tema di trasformazione di Società commerciali aventi come oggetto il godimento di beni immobili o beni mobili di proprietà sociale quali partecipazioni societarie (cd “Holding”).

Anche in tali casi l’attività svolta può definirsi di carattere non commerciale.

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