Il Nova Festival fa ballare generazioni diverse

Al DumBO la rassegna che spazia tra rock underground, hip hop e canzone d’autore. Si parte con i Dinosaur Jr: il programma completo

di Pierfrancesco Pacoda

È immaginato come un ampio catalogo sonoro, Nova, il festival che per il secondo anno va in scena da oggi al 17 giugno nell’arena tra i vecchi depositi ferroviari di DumBO (via Casarini 19). Dai gruppi del rock sotterraneo americano agli sperimentatori, tra chitarre elettriche e rumore, sino alle vertigini mediterranee (ma rivolte all’Africa) e all’hip hop che diventa moderna canzone d’autore. Inaugurano l’edizione 2022, oggi, i Dinosaur Jr, una band che ha fatto la storia del suono delle strade, dell’America profonda celebrata da Bruce Springsteen, ma filtrata attraverso una sensibilità punk, distorta, dove persino le ballate melodiche sembravano intrise di atmosfere inquiete, poco concilianti. Si sono formati nel 1983, in pieno rinnovamento del rock d’oltreoceano, grazie a gruppi come Husker Du e Minutemen. La consacrazione è arrivata nel 1987 con il disco You’re Living All Over Me seguito da lunghi tour, scioglimenti e ripartenze, come quella che li porta a Bologna con il nuovo disco, Sweep It Into Space.

Alla loro esperienza è strettamente legato, artisticamente, il protagonista della seconda serata di sabato, Thurstoon Moore, che è stato il chitarrista di una band per la quale usare l’espressione ‘di culto’ non è per una volta fuori luogo. I Sonic Youth ono stati il simbolo, mai eguagliato, del cosiddetto ‘noise rock’, perché faceva un largo uso di dissonanze e rumori. Ai Dinosaur Jr li univa l’utilizzo, nei concerti, di volumi altissimi, oltre i limiti della sopportazione. Le loro gesta rivivono adesso nella carriera solista di Thurstoon Moore, soprattutto per l’attenzione alla chitarra come strumento che può generare sinfonie, composizioni dall’andamento cameristico, che derivano dalla sua formazione sperimentale nella New York dei primi anni ‘80, insieme al compositore Glenn Branca.

Più solare, esotica, contagiosa, la musica dei Nu Genea, il gruppo napoletano che ha conquistato fama internazionale attraverso la rilettura dell’irripetibile stagione, negli anni ‘70, del funk partenopeo, quello, in particolare, dei Napoli Centrale. Si tratta di un collettivo di artisti guidati da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, un passato come dj techno e un presente come divulgatori di un ricco e poco conosciuto patrimonio sonoro, in particolare con le serate Napoli Segreta. A Bologna il 16 giugno portano le canzoni del loro nuovo album Bar Mediterraneo, che eseguiranno insieme a Seun Kuti, figlio del sassofonista e inventore dell’afro beat Fela Kuti, e agli Egypt 80. Il 17 giugno c’è Franco 126, rapper dell’ultima generazione romana, influenzata dall’hop hop come dai cantautori. I suoi dischi, come il recente Uscire di scena, raccontano le vie della sua città, i quartieri, i luoghi di incontro, come fossero fotografie che hanno la capacità di diventare sentire comune tra i giovanissimi. Nel vasto cartellone ci sono anche, tra gli altri, il comico celebrità dei social Pierluca Mariti (14 giugno), Margherita Vicario (18 giugno). L’8 luglio, come anteprima di roBOt Festival arriva Mace. Biglietti in vendita su mailticket.

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