GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Il nuovo libro di Mario Monti: "Una crisi della democrazia assimilabile a un’agonia"

La presentazione dell’ex presidente del Consiglio

Mario Monti con Pier Ferdinando Casini, Matteo Lepore e Veronica De Romanis alla presentazione del libro nella biblioteca dell’Archiginnasio

Mario Monti con Pier Ferdinando Casini, Matteo Lepore e Veronica De Romanis alla presentazione del libro nella biblioteca dell’Archiginnasio

"Demagonia, dove porta la politica delle illusioni". È un’affermazione, non una domanda. Lo puntualizza l’autore, il senatore a vita Mario Monti, durante la presentazione del suo nuovo libro all’interno della biblioteca dell’Archiginnasio. In questo caso non è vero il detto ‘mai giudicare un libro dalla copertina’, perché le intenzioni di Monti sono chiare sin dal rivestimento dell’opera. La copertina infatti raffigura il Pifferaio Magico seguito da alcuni ratti, come nella fiaba tedesca. L’autore spiega così la ‘demagonia’: "Una degenerazione della democrazia, la conseguenza di troppi anni di governi molli, che hanno inseguito il consenso immediato e facile, accantonando i problemi e rinviando le scelte impegnative". Una crisi della democrazia "assimilabile a un’agonia" così la definizione che apre il libro diventa una domanda: "Dove porta la politica delle illusioni?".

Monti scrive che, se si va avanti così, "l’Italia e l’Europa diventeranno periferie di stati totalitari" per questo "servono politici pronti a essere impopolari". Tra un ricordo e l’altro "dei tempi andati", la presentazione prosegue con un’analisi della politica, secondo tre punti di vista diversi. Secondo il sindaco Matteo Lepore "l’uso della parola ‘demagogia’ come arma dell’odio potrebbe produrre un punto di non ritorno". Invece secondo l’economista e docente Veronica De Romanis, il governo Monti si è basato su rigore, riforme e responsabilità. Poi analizza la riforma delle pensioni, la spending review e quella della concorrenza. Per il senatore Pier Ferdinando Casini "a Monti, nel silenzio, è stato criticato il fatto di essere stato impopolare. Invece è una pagina della storia che bisogna raccontare", racconta.

Giovanni Di Caprio