
Il sindaco dopo il summit a Roma con Salvini e Aspi: "Buon primo passo". E ricorda i primi cittadini del Pci: "Grandi scelte grazie a intese con Dc". Paletti dalla sinistra, Clancy: "Al tavolo esigeremo le opere green". .
"Un buon primo passo". Il sindaco Matteo Lepore definisce così il summit sul Passante al ministero delle Infrastrutture con Matteo Salvini, la Regione e l’ad di Autostrade Arrigo Giana. Dopo il "clima costruttivo", qualcosa di più verrà svelato nel tavolo tecnico dove si entrerà nel merito delle proposte di Autostrade. Per il primo cittadino restano alcuni punti fermi (le opere verdi di mitigazione ambientale, la messa in sicurezza sul Passante già esistente e la necessità di fluidificare il traffico), ma l’obiettivo è andare avanti anche a costo di ’ridimensionare’ l’opera.
"Serve trovare un accordo con il governo nazionale, traendo ispirazione dalle grandi scelte fatte dai nostri sindaci comunisti del passato che, nonostante idee e valori diversi, stringevano intese con la Democrazia Cristiana che governava a livello nazionale. E Bologna è stata cambiata nelle grandi infrastrutture grazie a questi accordi", dice Lepore. Insomma, viene invocato qualcosa di simile a un ‘compromesso storico’ sulle grandi opere. "Dobbiamo assumerci la responsabilità di trovare un progetto che si possa realizzare", chiude il sindaco, in linea con l’idea di Michele de Pascale di arrivare al traguardo trovando la quadra sul Passante... Possibile. Del resto, se il ’nuovo’ Passante sarà ridotto, dimezzato o mini, lato maggioranza si può vedere il bicchiere mezzo pieno: meno consumo di suolo, ergo meno mugugni da sinistra. E, in vista delle Comunali 2027, non è affare da poco.
Sull’ipotesi di allargamento della sola tangenziale, senza toccare l’autostrada, magari potenziando gli svincoli più critici, Lepore resta alla finestra, con un approccio ’soft’: "Il nostro obiettivo è migliorare il Passante che già c’è sia da un punto di vista del traffico, sia da un punto di vista ambientale. Al tavolo tecnico valuteremo una proposta che raggiunga questi risultati e migliori la vita dei bolognesi. In ogni caso ascolteremo le ipotesi in campo". Non negoziabile il tema della messa in sicurezza dei ponti, San Donnino in primis, che ’incrocia’ con il tram. Una questione su cui Lepore aveva scritto una lettera al ministro Salvini e ad Autostrade: "Alcuni interventi sono partiti, ma tali lavori sono il minimo sindacale... Ciò nonostante abbiamo dovuto sollecitare, chiedendo di fare presto". Per quanto riguarda le opere di adduzione "non siamo entrati nel merito – conclude il sindaco – e sarà il tavolo tecnico a fare una proposta complessiva".
Sulla stessa linea la vicesindaca Emily Clancy, espressione dell’ala sinistra della maggioranza, Coalizione civica, che con Lepore aveva siglato il famoso accordo sulle opere verdi: "Il Passante ha un impatto importante, perciò le opere ‘green’ che erano state inserite nell’attuale progetto sul Passante non si toccano". Per la numero due di Palazzo d’Accursio "i ragionamenti che avevamo fatto come coalizione che si candidava a governare la città – ricorda – erano di come, ragionando su un Passante di nuova generazione, dovessimo mettere in campo delle opere ambientali importantissime di compensazione che comprendevano 130 ettari di verde, 34mila alberi, 60mila arbusti e opere sul fotovoltaico". E se gli interventi verdi salteranno in vista di un Passante ridimensionato? Clancy darà battaglia: "La posizione, condivisa col sindaco, è che andremo al tavolo esigendo questi interventi".