Gli scavi all’ex Cava a Filo, nel Parco dei Gessi a San Lazzaro, continua a riservare interessanti sorprese per speleologi, archeologi e appassionati, tanto che il sito naturalistico e archeologico è stata tra le ultime tappe della visita dei tecnici dell’Unesco, nell’ambito della proposta di inserimento dei calanchi e gessi emiliano-romagnoli (che include anche il Parco dei Gessi Bolognesi) nella World Heritage List. I valutatori Unesco hanno fatto tappa a San Lazzaro al termine di un percorso iniziato a Reggio-Emilia per visitare e verificare i requisiti del "Carsismo nelle Evaporiti e grotte dell’Appennino settentrionale". Tra le tappe anche il Museo della Preistoria Donini. Gli scavi organizzati dal Museo Donini, per concessione del Mistero alla Cultura e sotto l’egida della Soprintendenza hanno ribadito l’importanza del giacimento paleontologico della Cava a Filo come uno dei teatri mondiali della trasformazione dal lupo in cane. E mentre dall’ex cava continuano ad emergere importanti resti del grande lupo pleistocenico (Canis lupus) e del Bisonte antico (Bison priscus), veri dominatori delle steppe e delle praterie dell’Ultimo Periodo Glaciale, i livelli più profondi della cavità carsica, risalenti a circa 24mila anni fa, rivelano ulteriori segreti finora inesplorati. Le indagini speleologiche condotte assieme al Gruppo Speleogico Bolognese hanno messo in evidenza che le cavità carsiche proseguono e si diramano in percorsi e formazioni laterali di cui, sino ad oggi, non si conosceva l’esistenza. "Il Parco dei Gessi ha sempre creduto nelle potenzialità dell’ex Cava a Filo – aggiunge il presidente dell’Ente Parchi Sandro Ceccoli –, che negli ultimi anni si è confermato un luogo estremamente interessante e pieno di sorprese. La sua ricchezza, sia in termini di ritrovamenti peleontologici e archeologici, che di conoscenza sulla composizione e la storia del nostro territorio, è senza precedenti. Diventa dunque fondamentale la collaborazione con il Comune di San Lazzaro e le altre istituzioni per immaginare progetti e iniziative che valorizzino l’ex cava e i Gessi bolognesi, vero e proprio patrimonio di tutti noi". Zoe Pederzini