Il patto fra Granarolo e bieticoltori

Entro il 2025 il Gruppo eviterà l’emissione di 60mila tonnellate di CO2

L’obiettivo è fissato per il 2025: produrre 30 milioni di metri cubi di biometano agricolo all’anno evitando l’emissione in atmosfera di 60 mila tonnellate di CO2 e allo stesso tempo mettere sul mercato circa 500 mila tonnellate annue di fertilizzante rinnovabile o digestato, ossia ciò che rimane lungo il processo di produzione del biometano. Il Gruppo Granarolo e la Confederazione dei bieticoltori-CGBI annunciano il lancio di “Biometano di filiera”, un progetto in ottica di sostenibilità ed economia circolare che vedrà la realizzazione di 10 nuovi impianti di biometano nell’arco di 3 anni in Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli e Puglia, con lo scopo di ottenere energia pulita, ridurre i costi di trasformazione del latte e produrre fertilizzanti. "I nostri soci-allevatori – così il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari – sono chiamati a giocare un ruolo rilevante nella transizione sostenibile".

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