Il Pd difende Palazzo d’Accursio: "Nessun affitto di comodo"

Il capogruppo Campaniello: "Il nostro patrimonio pubblico è stato valorizzato. Un esempio su tutti è la Coop Ambasciatori"

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Sul grande valzer dei bandi per gli immobili comunali, il Pd rimarca la bontà dell’operato di Palazzo d’Accursio. La certezza, nonostante le polemiche dell’opposizione, è che l’amministrazione negli ultimi anni abbia proceduto nella direzione giusta.

Michele Campaniello, capogruppo dem in consiglio, non ha dubbi: "I dati pubblicati di recente sugli affitti degli immobili comunali confermano come il patrimonio pubblico di Bologna sia ben valorizzato e, soprattutto, che non esistano ‘affitti di comodo’ o rendite di posizione sul territorio cittadino. Gestire il patrimonio pubblico significa anche immaginare e dare l’impronta dello sviluppo che vorremmo dare alle nostra città. Ne è un esempio il bando dell’ex cinema Ambasciatori in via Orefici che ha rappresentato un volano di sviluppo per tutta la strada". Il riferimento è a Coop Alleanza 3.0 che in via Orefici ha creato il fiore all’occhiello delle Librerie Coop, pagando un canone di quasi 592mila euro annuo al Comune.

"Chiunque può ricordare via Orefici prima del 2008, quando è nata la Coop Ambasciatori... C’erano diverse serrande chiuse, mentre oggi non c’è un ’buco’ disponibile per le attività commerciali. E via Orefici anche grazie a quel bando e alla valorizzazione che se n’è fatto, oggi è una vetrina per Bologna che attrae molti turisti", insiste Campaniello.

Respinge al mittente anche le accuse dell’opposizione che chiede "maggiore trasparenza": "I bandi per loro definizione hanno evidenza pubblica quindi, tutto si svolge alla luce del sole. E, in più – dice lanciando una frecciatina al capogruppo Francesco Sassone – non mi pare che ci siano immobili comunali occupati al momento...".

Di certo, però, resta una certa preoccupazione tra i commercianti con i contratti in scadenza (diversi gli immobili di proprietà del Comune, ad esempio, in via dell’Archiginnasio). A decine, infatti, sono già stati raggiunti dall’avviso di scadenza del contratto di locazione o del contratto di concessione.

Il timore è di un aggravio dei costi, visto che il Comune incassa in media un 20-25 per cento in meno dagli affitti dei suoi immobili rispetto ai privati. In più c’è anche la paura per chi ha investito sulla propria attività di non avere la proroga, rischiando, così, di vanificare gli sforzi economici degli ultimi anni.

ros. carb.

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