Il piano di Matteo per salvare le api

Il progetto nato da un bimbo di nove anni e dalla sua famiglia coinvolge adesso 851 alunni di trenta classi bolognesi

Migration

E alla fine della lezione, in uno dei rari momenti ’in presenza’ consentiti dalle restrizioni sanitarie della pandemia, la maestra Nicoletta Mangili, propone un gioco e un impegno. Dice ai suoi allievi della IV A delle scuole elementari Scandellara: "Il 20 maggio in tutto il mondo verrà celebrata la Giornata delle Api. Vogliamo fare qualcosa anche noi? Fatevi venire un’idea".

Matteo, 9 anni, a casa racconta la lezione della maestra e con papà Alessandro, mamma Monica e la sorella Lucia, 12 anni, pensa e ripensa al da farsi. Nasce così il Piano Bee. Era il 2021. Un anno dopo il progetto è cresciuto fino a coinvolgere tre istituti comprensivi della città (4, 7 e 8, da Saragozza a Corticella a San Vitale), otto scuole elementari (Mader, Marsili, Tempesta, Avogli, Bombicci, Manzolini, XXI Aprile e naturalmente le Scandellara) e, soprattutto 851 bambini, di 30 classi guidate da 36 insegnanti. Il Piano Api consiste nella creazione e distribuzione di kit (simpatiche scatole in cartone) contenenti ciascuno due vasetti, in ciascuno dei quali vengono inseriti sacchetti con sei qualità diverse di semini: borragine, salvia, basilico, camomilla, coriandolo e erba cipollina. Il conto finale dice che la famiglia Gallieri, nella cucina di casa, giorno dopo giorno ha confezionato 1.740 sacchetti-gelo da freezer, con 1.740 etichette e 1.740 segnaposti per indicare cosa fosse stato seminato. Su 870 fogli piegati a mano e inseriti uno a uno nei kit le istruzioni per la semina.

"Il progetto – racconta papà Alessandro – aveva come fine quello di far passare il messaggio che per fare qualcosa, qualsiasi cosa, serve impegno, tempo, costanza. E che non basta un click per fare le cose". Detto da un informatico, l’insegnamento vale doppio. E senza contare il messaggio ambientalista. Degli 870 kit allestiti, 19 sono stati regalati a chi ha sostenuto il progetto fornendo prodotti di qualità ed ecologici, a cominciare dai vasetti. Due sono arrivati fino a Siviglia. Tutti gli altri sono recapitati, come dono di primavera, a 851 scolari, che li hanno messi a dimora: da questi 164 chili di terriccio e semini, qualcosa verrà fuori. Le nostre api (e gli altri impollinatori: vespe, farfalle, coccinelle) ringraziano. E Luca e Lucia, più felici, hanno imparato qualcosa di più.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro