Il pianto delle campane per le vittime

Suoneranno all’unisono a lutto domani durante la preghiera di Zuppi. Anche quella del Podestà

Migration

Domani a mezzogiorno tutte le campane delle chiese dell’Arcidiocesi suoneranno a lutto dando il via a una una preghiera che il cardinale Matteo Zuppi terrà nella chiesa di San Girolamo della Certosa. Questo momento di suffragio è stato immediatamente sposato anche dall’amministrazione comunale con l’arcivescovo e il sindaco Virginio Merola che in un video ne hanno spiegato il senso. "Tutti noi stiamo vivendo questi giorni con grande tristezza e grande preoccupazione – a parlare è monsignor Zuppi – per chi è stato colpito dalla malattia capendo la responsabilità di ognuno e quanto sia importante la nostra responsabilità verso gli altri. Purtroppo molte persone non ce l’hanno fatta e purtroppo la cosa che ci rattrista tantissimo è che hanno percorso da soli questo ultimo tratto della malattia e che non abbiamo potuto accompagnarli come avremmo desiderato. Per questo domani celebrerò privatamente al cimitero della Certosa ricordando tutti e portando tutti i nomi delle persone decedute perché non sono nomi ma persone che non ci sono più. Suoneremo, anche, tutte le campane a mezzogiorno per ricordare tutti quelli che portiamo nel cuore e sono andate in cielo per avere un momento di suffragio e di raccoglimento per loro e anche di consolazione per noi".

Tra le campane che suoneranno ci sono anche quelle del Palazzo del Podestà. "Anche io voglio invitare tutti i cittadini e tutte le cittadine a questo momento di raccoglimento – spiega il sindaco Merola – vi invitiamo a partecipare domani a mezzogiorno: insieme alle campane delle chiese cittadine suonerà anche quella dell’Arengo del Palazzo del Podestà del nostro comune. In questi giorni non si sono potuti celebrare i funerali in modo adeguato, ma siamo vicini ai parenti delle vittime e ci uniamo in modo non solo simbolico ma anche concreto a tutti i bolognesi. Quando sentirete le campane fermatevi per un minuto di raccoglimento".

Questo segno di suffragio è stato voluto dalla conferenza episcopale italiana che ha così istituito questo "venerdì della misericordia". L’intenzione è quella di affidare alla misericordia di Dio tutti i defunti della pandemia da Coronavirus, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel dolore e non hanno potuto stare accanto ai loro cari negli ultimi momenti della malattia. In questo modo le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro preghiera e la loro solidarietà.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro