NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Morto il poliziotto eroe di Borgo Panigale: salvò le persone dall’esplosione

Riccardo Muci è precipitato con un ultraleggero: nell’apocalisse del 6 agosto del 2018 lungo l’A14 bloccò il traffico e aiutò decine di automobilisti

Morto il poliziotto eroe di Borgo Panigale: salvò le persone dall’esplosione

Bologna, 3 aprile 2025 – "Io sono Riccardo. Un poliziotto. Cerco solo di far bene il mio lavoro". Era il 29 dicembre del 2018. L’agente Muci, a 31 anni, era diventato Cavaliere al Merito. Un riconoscimento datogli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella "per il coraggio e l’altruismo con cui, senza esitazione, si è adoperato per prestare soccorso in occasione dell’incidente del 6 agosto sul raccordo autostradale di Casalecchio".

Sette anni dopo l’agente Riccardo Muci (qui il video ricordo del collega) è morto nell’entroterra di Genova, precipitando con un ultraleggero. Una tragica fine per una persona che è stata riconosciuta in tutta la città di Bologna e in tutta l’Italia.

Perché in quel 6 agosto 2018 a Borgo Panigale e su tutta Bologna ci fu l’inferno. Un’autocisterna carica di gpl che percorreva la tangenziale tamponò un tir. E pochi minuti dopo esplose. Un boato sulla città, con fiamme altissime e nuvole di fumo. E l’Italia rimase paralizzata e divisa in due. Ma prima di quel tragico momento, in cui morì una persona e ci furono 145 feriti, Riccardo Muci, ai tempi agente del Commissariato Santa Viola, salvò decine e decine di vite. "Ero a bordo della volante, quando con il mio collega Giacomo Chiriatti della Polstrada Bologna Sud notammo una coltre di fumo e decidemmo di avvicinarci". Frazione di secondi perché la situazione iniziava ad aggravarsi. "C’era un odore inconfondibile nell’aria".

++ Precipita ultraleggero, trovate due persone morte ++
I resti dell'ultraleggero caduto vicino a Genova: nello schianto ha perso la vita Riccardo Muci

Muci agì facendo allontanare automobilisti e curiosi. Poi l’esplosione. "Il primo pensiero è stato capire l’entità del danno e mettere in salvo quante più persone possibili", raccontò il giorno successivo dall’ospedale Bufalini di Cesena dove venne ricoverato per le gravi ustioni – di secondo e terzo grado – riportate durante l’eroico intervento. Passò anche l’allora premier Giuseppe Conte a complimentarsi.

E per il leccese, qualche mese dopo, il 29 dicembre, arrivò un riconoscimento, direttamente dal Presidente della Repubblica. A Muci venne conferita una delle 33 onorificenze di Cavaliere al Merito da Sergio Mattarella. Ieri però, a 38 anni, per il sovrintendente della Polizia una tragica morte, precipitando con il piper sul quale viaggiava con l’amico Giuseppe Gabbi, anch’egli deceduto, dopo essere partiti dal Torinese.

L’apocalisse del 6 agosto 2018

Alle 14 del 6 agosto del 2018 un’autocisterna che percorreva la tangenziale tampona un tir che finisce contro una bisarca ferma in coda. Dopo pochi minuti dall’incidente l’autocisterna carica di gpl esplode. Un boato improvviso su Bologna. Da quel momento l’inferno con fiamme altissime, fumo su tutta la città e l’Italia spezzata in due.

Il nodo di Bologna rimane paralizzato, vengono distrutti anche degli edifici, alcuni commercianti sono in ginocchio e nell’aria ci sono solo detriti e calore. Muore una persona e ci sono centinaia di feriti.

Crolla anche il ponte, saltano in aria le auto e diverse case diventano inagibili: decine di sfollatti. In campo scendono 70/80 operatori, 26 ambulanze soccorrono i feriti e 58 persone finiscono all’ospedale tra il Maggiore e il Sant’Orsola. Un disastro che i bolognesi non dimenticano.