"Il ponte di Bazzano è in sicurezza Sarà sistemato entro l’estate"

La caduta di calcinacci non mette a rischio il transito. Nessuna limitazione. fino all’inizio dei lavori

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Perde calcinacci ma non c’è rischio per la sicurezza nel transito sopra il ponte di Bazzano che entro la fine dell’estate sarà completamente sistemato. C’è timore a Bazzano dopo la segnalazione della caduta di grossi pezzi di mattone dalla volta orientale del principale attraversamento del torrente Samoggia lungo il tracciato della vecchia Bazzanese. Si tratta del ponte storico con piloni e arcate in mattoni, sul quale scorreva il traffico della strada provinciale, e rimasto di competenza della Città metropolitana di Bologna anche dopo l’apertura della Nuova Bazzanese. La settimana scorsa con un provvedimento urgente, il sindaco Ruscigno ha disposto il divieto di passaggio al di sotto delle arcate a causa della caduta di grossi pezzi di mattone.

Il percorso ciclabile e pedonale che transita a fianco del fiume e passava sotto le arcate resterà interdetto per altre settimane, almeno fino all’avvio del cantiere che la Città metropolitana avvierà prima dell’estate. Così assicura il consigliere delegato alla viabilità Marco Monesi: "Ci possono essere cadute di laterizio ed è evidente che chi osserva i ferri del cemento armato scoperto coglie segnali che denotano un degrado del ponte. Una situazione che però non mette in pericolo la struttura, e neppure la sua portata – chiarisce Monesi –. Il monitoraggio è costante, come evidenziammo nel piano di programmazione questo ponte richiede manutenzione che faremo, ma non c’è pericolo di stabilità. Ed entro la fine dell’estate sarà tutto sistemato", aggiunge il consigliere, che riferisce di un appesantimento delle pratiche burocratiche. Ed è vero che tre anni fa, di questi tempi, Palazzo Malvezzi in una relazione inviata al Governo aveva incluso il ponte sul Samoggia alle porte del capoluogo di Valsamoggia tra le opere di messa in sicurezza a priorità alta.

Una valutazione decisamente appropriata, visti i segni di cedimento attuali, anche se i lavori di consolidamento si sarebbero già dovuti svolgere nel corso del 2020. Questi sono infatti erano i tempi inseriti nel piano di programmazione triennale dell’ex Provincia con una previsione di spesa di circa 450mila euro. "I ritardi nell’avvio del cantiere li abbiamo rilevati già in una interrogazione del 2019 – sottolineano i consiglieri di Civicamente Samoggia Silvia Adani e Simone Rimondi –. I lavori dovevano svolgersi nel 2020". A proposito di timori ancora Monesi suggerisce ai cittadini di segnalare le loro preoccupazioni direttamente all’ente competente e non solo sui social.

Gabriele Mignardi

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