Il ponte di Vizzano finalmente riapre Ma verrà richiuso

Dopo due anni torna transitabile a pedoni e auto, però si dovranno fare altri lavori nella parte in legno

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Festeggiano i residenti e festeggiano gli escursionisti sulla Via della lana e della seta e anche quelli della Via degli dei. Da lunedì infatti, dopo oltre due anni di chiusura, ha riaperto al transito il ponte di Vizzano. Ma non è un’apertura definitiva. Con un ritardo di diversi mesi si sono infatti conclusi i lavori di ristrutturazione del suggestivo ponte che a poca distanza del Palazzo dei Rossi collega le due sponde del Reno a Pontecchio di Sasso Marconi. Una struttura leggera dallo stile inconfondibile che si regge su piloni in vago stile Liberty elevati sul lato più protetto, mentre la parte restante è stata realizzata tutta in sospensione, con cavi e travi di acciaio che richiamano le linee del famoso ponte di Brooklyn.

Tutti ingredienti che ne hanno fatto una specie di icona della zona e degli escursionisti che non mancano di aggiungere questa cartolina al loro diario di viaggio. Questo almeno fino al 3 giugno 2020, quando per problemi strutturali è stato vietato il transito ai mezzi leggeri (auto o furgoni) che a senso unico lo avevano sempre percorso. Dallo scorso novembre poi il divieto fu esteso anche a pedoni e ciclisti. Un’interruzione invernale necessaria alla conduzione in sicurezza del cantiere che in tre mesi doveva portare a termine il consolidamento della struttura in cemento e acciaio che manifestava preoccupanti segni di usura.

Il tutto con una spesa a carico del comune di Sasso Marconi di circa 320mila euro. Di mesi ne sono poi trascorsi più di sette, sono fioccate le proteste di escursionisti e residenti, ma alla fine due giorni fa le transenne sono state rimosse e la circolazione è ripresa. Con soddisfazione degli abitanti nelle case sparse sulla collina ad est del capoluogo che ora, una volta sistemati piloni e pilastrini, potranno calcarlo anche con le automobili. Ma che a conti fatti per oltre due anni hanno dovuto allungare sistematicamente i loro tragitti per andare a casa.

Con l’aggravante della congestione della circolazione provocata dalla chiusura del ponte Leonardo da Vinci. Idem per gli escursionisti che sceglievano di passare dal Palazzo dei Rossi e si trovavano di fronte questo ostacolo imprevisto senza neppure indicazioni sulle vie alternative. Tutto bene quindi? Niente affatto, perché il progetto non prevedeva (anche per mancanza di fondi) il rifacimento del tavolato in legno che ha visto certamente tempi migliori, e che manifesta vistose pezze e riparazioni con lastre di metallo. Nessun pericolo per la tenuta, assicurano in Comune, che però precisa che "la struttura del ponte (tutelata dalla Soprintendenza) che ha posto diversi limiti agli interventi di messa in sicurezza e che hanno in parte determinato il ritardo nella riapertura, rimane comunque fragile e deve essere utilizzato nel massimo rispetto delle regole sia per il mantenimento in funzione della struttura sia per la sicurezza di chi vi transita".

Da qui la conferma di divieto di transito ai veicoli di massa superiore a 2 tonnellate il limite di velocità a 30 chilometri orari e la distanza minima di 50 metri tra due mezzi che transitano sull’unica stretta corsia.

Ma anche l’annuncio che tra qualche mese il ponte potrebbe chiudere nuovamente: "Alla fine del cantiere ci sono stati risparmi che con una aggiunta di fondi ci permetterà di sostituire anche l’assito. Lo faremo, ma solo quando avremo acquisito l’ok della Soprintendenza e il materiale necessario. Chiuderemo per il tempo strettamente necessario, ma fino ad allora abbiamo ritenuto utile riaprire", chiarisce il sindaco Roberto Parmeggiani. Gabriele Mignardi

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