GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

Il popolo di Don Matteo. Bologna lo riabbraccia: "Ritroviamo un amico. Felici di averlo con noi"

Folla alla prima messa in cattedrale celebrata da Zuppi dopo il conclave. I fedeli: "Da pontefice avremmo diviso la nostra gioia con il mondo. Ma non vediamo l’ora di incrociarlo in bicicletta sotto i portici".

La cattedrale di San Pietro gremita per la messa di Zuppi per il Papa

La cattedrale di San Pietro gremita per la messa di Zuppi per il Papa

Una donna cammina verso la cattedrale tenendo per mano il suo bambino. Qualcun altro invece guarda l’orologio e accelera il passo, poco prima dell’inizio della messa, per riuscire a trovare in tempo un posto in cui sedersi. "Ci sono già tanti fedeli – sussurra un uomo all’ingresso –, ma era prevedibile. Siamo tutti impazienti di poter finalmente rincontrare il nostro arcivescovo". Rientrato dal Conclave che ha eletto Papa Leone XIV, il ‘popolo di don Matteo’ non ha perso un minuto in più per poterlo rivedere nel cuore della sua città, in cattedrale, dove ieri pomeriggio il cardinale Matteo Zuppi ha celebrato la messa di ringraziamento per l’elezione del nuovo pontefice. Un abbraccio condiviso con i tanti fedeli che, in una calda domenica di maggio, si sono così riuniti per ascoltare le sue parole e riaccoglierlo nella città felsinea, senza nascondere la speranza di continuarlo a vedere qui anche in futuro. "Se negli ultimi giorni tutti noi abbiamo sperato di vederlo nelle vesti di Papa – confessa Giovanna Tierno – ora siamo comunque felici. Felici sì, perché così continueremo a incontrarlo per le nostre strade, in sella alla sua bicicletta, così come abbiamo imparato a conoscerlo in questi anni". "Don Matteo è uno di noi – fa eco Rosanna Ciminari – e ormai ci siamo abituati a vederlo in giro e incontrarlo per le nostre vie. Se fosse stato eletto Papa sarebbe stata una gioia condivisa dall’intera città e non solo, ma visto che così non è stato, speriamo almeno di potercelo tenere stretto anche in futuro. L’unica paura, infatti, era proprio quella di perderlo. Ma sono certa che, anche in quel caso, avrebbe comunque mantenuto un rapporto con questo territorio che ormai è diventato la sua casa".

All’ingresso della cattedrale, in procinto di entrare, c’è anche Mariella Tardino insieme alla figlia Perla Scicolone. "Per noi è come se fosse un amico. O meglio, l’amico di tutti noi bolognesi – raccontano – e anche per questo speriamo che non ce lo portino via…". "È il nostro punto di riferimento – aggiunge invece Federica Ciccarese – e sono contenta di essere qui oggi per partecipare alla messa e poterlo così rincontrare ora che è tornato da Roma".

Ma non solo. Davanti alla Cattedrale, ieri pomeriggio, c’erano anche persone e fedeli in arrivo da altre città. "Siamo romani, proprio come il cardinale – raccontano Massimo Avanzi e Simonetta Tisone – e anche noi abbiamo sperato fino all’ultimo, come tantissimi bolognesi, che venisse eletto Papa". "Un arcivescovo sempre in mezzo alla sua gente – sottolineano infine Fabio Cocchi e Viola Meli – che speriamo ora possa continuare a vivere nella città che ormai lo ha adottato". "Viviamo il suo ritorno con grande felicità. Nei giorni scorsi abbiamo tutti incrociato le dita, perché sarebbe stato bello poterlo vedere affacciarsi su piazza San Pietro come nuove pontefice – spiega il bolognese Gianluca Vecchi –. Ora però l’importante è tenercelo stretti, anche in vista del futuro: la nostra città è contenta di saperlo qui e poter festeggiare tutti insieme il suo ritorno. Un ritorno che, speriamo tutti, non sia però temporaneo".