Il prezioso crocifisso del ’300 torna in chiesa dopo il restauro

La scultura sarà collocata nella parrocchia di Marano e per l’occasione sabato si terrà un convegno

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Il restauro del crocefisso ligneo della Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù ha confermato che si tratta di una statua trecentesca. Sabato alle 10,30 la scultura tornerà nella parrocchia di Marano, nel comune di Gaggio Montano, e per l’occasione è stato organizzato un convegno per illustrare la scoperta. Che si trattasse di qualcosa di antico lo si sapeva fin dall’inizio di questa storia, dato che la chiesa venne fondata dai Cappuccini del convento di Porretta nel 1905 e quel crocefisso era stato portato lì dopo che era sbucato da un loro ripostiglio proveniente, probabilmente, da una bottega bolognese. A seguito di numerosi rifacimenti e ammodernamenti dettati dai cambi di gusto, otto anni fa la statua è giunta ai restauratori completamente alterata sia dal punto di vista formale che estetico, svilita e trasformata in un’opera ormai irriconoscibile e con un apparente scarso valore artistico e storico. Lo stato di conservazione era tale da essere occultato in un deposito della sacrestia e l’opera probabilmente sarebbe stata dimenticata se non fosse stato per la segnalazione dell’ex parroco don Fabio Betti, sacerdote deceduto lo scorso gennaio.

È stato grazie alla sua sensibilità e al suo interessamento che l’Ufficio beni culturali della Curia ne ha promosso il restauro, portando alla luce la prima ridipintura dell’incarnato e svelato l’alta qualità dell’intaglio, caratterizzato da tratti anche aspri e dalla resa di dettagli quali pieghe della pelle, tendini e vene in rilievo. Non essendovi informazioni sull’opera, poiché i documenti dell’archivio parrocchiale sono andati dispersi, le indagini si sono poste l’obiettivo di studiare l’opera, di comprenderne l’iconografia e di collocare la scultura cronologicamente nel contesto della produzione lignea emiliano-romagnola. Interverranno all’incontro le restauratrici dell’Accademia Belle Arti di Bologna, Alessandra Carvelli e Michela Chiarini, il parroco don Augusto Modena, il vicesindaco di Gaggio Montano Montano Maurizio Malavolti e la dottoressa Anna Maria Bertoli Barsotti, dell’ufficio amministrativo Beni Culturali dell’arcidiocesi.

Massimo Selleri

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