"Il pubblico deciderà cosa dovrò recitare"

Natalino Balasso da venerdì al Teatro del Navile con un ’happening’ per provare il nuovo spettacolo. "Le parole scelte dalla platea daranno luogo a una storia"

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di Claudio Cumani

L’elenco contiene duecento nomi, tutti con un numero a fianco. Tocca al pubblico sceglierne uno e tocca a Natalino Balasso sviluppare un ragionamento attorno alla parola corrispondente appunto a quel numero. L’attore ha scelto di far nascere così il suo nuovo spettacolo (debutto a novembre in luogo ancora top secret e titolo ugualmente segreto) e ha deciso che fosse il Teatro del Navile ad ospitare questa sorta di prova generale lunga tre serate. Il motivo c’è: è in questa piccolissima e centralissima sala di via Maresacalchi che Balasso si è esibito a lungo al tempo della compagnia degli Gnorri. "Con me – ricorda – c’erano Bruno Nataloni, Corrado Nuzzo, Rita Pelusio... Avevamo debuttato in una piccola osteria del centro ora scomparsa e per un certo periodo di tempo il Navile è stato casa nostra. E’ nato un’amicizia con il direttore artistico Nino Campisi e, anche quando la compagnia si è sciolta, ho continuato a frequentare il teatro". L’happening di Balasso (da venerdì a domenica) inaugura di fatto la stagione di questo piccolo spazio (la normativa anti-Covid non autorizza più di 30 spettatori a replica) che dispensa alcune chicche come il debutto di un testo di Fernando Arrabal dedicato a Juliette Gréco (l’autore ha promesso la sua presenza), il varo di un salotto letterario con letture drammatizzate, alcune interviste impossibili condotte da Nino Campisi con un attore di vecchio corso come Giulio Pizzirani.

Balasso, è un atto di amore il suo ritorno al Navile?

"In un certo senso sì. Voglio che la mia presenza sia una festa per lo spazio. Il pubblico non si rende conto che, mentre i grossi teatri riescono in qualche modo a rimediare a questa difficile situazione, le piccole sale patiscono e hanno bisogno di attenzione. Servono sponsor e sovvenzioni".

Farà una performance diversa ogni sera?

"Tutte le parole scelte dal pubblico daranno luogo a una storia. E il materiale che ricaverò dalle tre repliche andrà a completare il nuovo monologo che sto scrivendo. È una sorta di happening, in larga parte improvvisato, che si svolgerà con le luci accese sulla platea. Vorrei che anche lo spettacolo, una volta ultimato, mantenesse una struttura simile".

Beckett, Goldoni, Pirandello: perché si è avvicinato negli anni al teatro più ufficiale?

"Mi ha insegnato a recitare. L’incontro con un regista come Gabriele Vacis mi ha aperto nuove visioni, anche se il genere drammatico non mi affascina tanto. A meno ché, come nel caso di Arlecchino servitore di due padroni diretto da Valerio Binasco, il classico non si trasformi in teatro contemporaneo. Il prossimo progetto riguarderà una riscrittura di Ruzante a cui sto lavorando da tempo e che dovrebbe andare in scena il prossimo anno".

Continua a produrre video sulla piattaforma di YouTube ‘Telebalasso’?

"Mi sto già preparando per realizzare un anti-film di Natale che ironizzerà su tutti i film delle prossime festività. Lavoro comunque anche per il grande schermo: ho appena finito di girare l’ultimo film di di Gabriele Salvatores, Comedians, che dovrebbe uscire il prossimo anno".

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