Bologna, 5 settembre 2023 – "Siamo sempre sul territorio, cercando di dare risposte rapide ai cittadini. E i risultati, a fronte di reati che pure ci sono, arrivano". Il questore Isabella Fusiello è così: schietta e concreta. Risponde in prima persona alle segnalazioni dei cittadini affranti dal degrado e della microcriminalità che ristagnano in alcune zone della città.
Attiva controlli e servizi ad alto impatto ogni giorno, in una ‘camera di regia’ che analizza, di volta in volta, il settore dove agire. Spaccio, furti, malamovida che sfocia in disagio. Solo nella scorsa settimana, le persone identificate sono state 690. "Non possiamo essere in tutte le case – dice – ma ci siamo sempre". E lo dimostrano i numeri dei furti: il dato (che comprende le denunce presentate a polizia e carabinieri dal 1 gennaio al 3 settembre) parla di una flessione dei colpi in casa, solo in città dell’8,29% (in provincia del 3,99%) rispetto allo stesso periodo del 2022; e del 4,97% degli scippi, odiosi perché colpiscono le fasce più deboli.
Questore, è proprio di ieri la notizia di un’altra ottantenne aggredita sull’uscio di casa da uno sconosciuto.
"La Squadra mobile sta lavorando per arrivare all’identificazione dell’autore della rapina, che potrebbe aver messo a segno anche altri colpi. Lasciamo lavorare i poliziotti, siamo fiduciosi".
Sempre un fatto di cronaca, l’aggressione a una ragazza in ascensore in via Don Minzoni. I residenti chiedono un presidio di polizia.
"I controlli sono quotidiani nella zona a ridosso della stazione, compresa l’area di piazza dei Martiri. C’è una grande richiesta di personale sul territorio a cui cerchiamo di rispondere, intensificando, da questa settimana, le attività su più fasce orarie. Sono richieste che nascono dalla densità di soggetti ai margini che gravitano in queste zone. Il presidio del Reparto mobile c’è ogni giorno in piazza XX Settembre. E c’è un grande lavoro di identificazione, a cui segue, in caso di stranieri irregolari, un lavoro altrettanto impegnativo per la verifica delle condizioni per l’espulsione".
Lei lo ha sostenuto più volte: è preferibile l’espulsione all’arresto, considerata anche la nostra normativa che, ad esempio sullo spaccio di strada, non prevede la reclusione. Quanti stranieri irregolari sono stati espulsi da Bologna in un anno?
"Ah, il conto si fa velocemente. Almeno uno, se non due al giorno. Ieri abbiamo accompagnato uno spacciatore tunisino al Cpr (centro per il rimpatrio, ndr) di Bari; un altro marocchino è in attesa dell’udienza di convalida per il rimpatrio definitivo, in programma oggi. Abbiamo un ottimo rapporto con il consolato del Marocco e la presenza della compagnia Royal Air Maroc è di ulteriore aiuto".
Le procedure per i rimpatri sono complesse.
"Richiedono uno sforzo notevole, in termini economici e di personale, visto che i Cpr, eccetto quello di Gradisca, sono tutti molto lontani e per un accompagnamento vanno impiegati dai due ai quattro poliziotti, a seconda della pericolosità del soggetto. Poliziotti che sono dunque via dalla città anche per due giorni. Stiamo impiegando molte risorse su questo fronte".
Si è tornato a parlare in questi giorni della realizzazione di un Cpr in Emilia-Romagna. Che ne pensa?
"Sono assolutamente favorevole. Ne servirebbe almeno uno in regione: risparmieremmo tempo e personale che potrebbe essere impiegato in altra maniera".
E sul fronte minori e baby gang?
"Le segnalazioni ci sono, ma parliamo di piccole cose, soprattutto taccheggi. L’attenzione comunque è massima: ad esempio, ci avevano segnalato presenze di gruppetti in via D’Azeglio, abbiamo attivato dei controlli. Mi dicono la situazione sia migliorata".