Il racconto: "Bruciati 3.500 euro in un giorno"

Federico, 26 anni, ha iniziato con il calcio scommesse poi è passato all’on line durante il periodo delle chiusure e delle restrizioni

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di Monica Raschi

Federico ha 26 anni, lavora in una macelleria del Bolognese, ha una moglie, una figlia e il demone del gioco è arrivato a inghiottire fino a 3.500 euro al giorno del suo denaro nel periodo del lockdown causato: poi ha guardato la sua bambina ed ha detto basta.

Federico, quando inizia a giocare?

"A 17 anni, il calcio scommesse, con gli amici e mio padre. Poi ho proseguito fino ai 22 anni puntando su calcio, tennis. A quel punto con mio fratello abbiamo aperto un sito on line di scommesse. Guadagnavamo veramente molto".

Quanto?

"Il primo mese siamo arrivati a circa 30 mila euro. Era andata veramente bene, eravamo entusiasti. Poi ci siamo assestati sui 6 mila euro al mese di guadagno, che non era male. Siamo andati avanti per sette mesi, io mi ero addirittura licenziato dal lavoro, anche se era un’occupazione a tempo indeterminato".

Ha detto che è durata sette mesi. Poi cosa è successo?".

"Due cose: io mi rigiocavo tutti i guadagni, inoltre ho conosciuto la ragazza che ora è mia moglie. Era rimasta incinta, a quel punto ho pensato che mi serviva un lavoro che mi desse più sicurezza. Questo accadeva nel 2018. Devo dire che il lavoro l’ho ritrovato subito. Ma poi ho scoperto l’on line".

Quando è stato che ha iniziato a giocare cifre così alte da farle pensare che aveva un problema di dipendenza?

"Per me il periodo del lockdown ha inciso in modo pazzesco: avevo due lavori e mi giocavo fino all’ultimo euro nella scommesse del calcio virtuale, nelle corse dei cani e nel tennis. Ricordo l’ottobre 2021: il giorno 14 ho guardato l’estratto della carta di credito, avevo speso seimila euro in un mese".

Come faceva a giustificare tali spese davanti alla sua famiglia?

"Facevo una bolletta di copertura di un solo euro e dicevo a mia moglie che spendevo quello. Lei sapeva che ero stato un giocatore ma pensava non lo fossi ancora. Quando si accorgeva che mancavano soldi trovavo le scuse più diverse: mi avevano rubato il portafogli, avevo fatto un incidente e avevo pagato l’officina in nero. Una volta non c’è cascata e mi ha beccato in pieno che avevo perso 300 euro: ci è rimasta malissimo, abbiamo litigato".

Che cosa le dava la spinta di giocare nonostante tutto?

"La grande adrenalina che mi entrava in corpo, ero felice. Ma poi c’era l’angoscia della perdita. Ho capito che avevo un problema grosso ed ho tentato uno stratagemma".

Quale?

"Mi sono autoescluso da tutti i siti di giochi on line governativi italiani: lo fai attraverso lo Spid. Su questi siti c’è la possibilità. Ma è durata solo tre mesi. Poi ho ricominciato".

Sempre on line? E dove?

"Su siti olandesi. Alle sei di mattina facevo la prima scommessa e finivo intorno a mezzanottel’una. Giocavo anche al lavoro, con il telefonino, ma quello che dovevo fare lo facevo puntualmente perché tutto è molto veloce".

Quando ha deciso di dire basta?

"Quando mi sono giocato 3.500 euro in un solo giorno: era il 10 ottobre 2021. In quel momento ho pensato a mia figlia. Ho pensato che, continuando così, non sarei stato in grado di darle un futuro, di farla studiare, ma nemmeno di farle un regalo. Vivevo all’inferno, questa non era più vita".

Che cosa ha fatto?

"Ho cercato su internet alla voce ’problemi con il gioco d’azzardo’ ed ho trovato GA (Giocatori Anonimi, ndr), ho chiamato e il giorno dopo sono andato alla riunione. Sono sei mesi e mezzo che non gioco più".

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