Il racconto dei residenti "Pensavamo a una bomba"

La signora Laura era dal parrucchiere quando ha sentito sollevarsi la terra "Non capivamo cosa fosse successo, c’era polvere dappertutto"

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Le cose più importanti, il gattino nel trasportino. Da portare via da casa, di corsa, con il dubbio su quando poter rientrare. "Dobbiamo riposare un po’, andiamo da mio fratello. Forse dormiremo da lui", dice Marilena Paglierani. Era in casa quando, pochi minuti prima delle 13, il braccio della gru ha sfondato il suo balcone, all’ultimo piano, facendo crollare parte della copertura e incrinando il ferro della balaustra. "Ho avuto tanta paura. Per fortuna non ero in quella stanza, ma in cucina quando è successo. Non so se potremo rientrare, aspetto cosa diranno i vigili del fuoco", dice.

La signora Laura Balducci era dal parrucchiere quando ha sentito sollevarsi la terra: "Una bomba, un’esplosione. Non capivamo cosa fosse successo, c’era tutta polvere", racconta. Con lei, le amiche Paola Bergonzoni e Anna Azzaroli aspettano in strada l’ok dei vigili per poter rientrare in casa. "I garage sono esplosi, là sotto è tutto distrutto, per fortuna non c’era nessuno", racconta Paola.

Marzia, di Guccini Materassi, è riuscita a uscire dal negozio soltanto alle 14: "Ho visto la gru che cadeva – racconta –. Avevo paura che ci fosse sotto qualcuno. All’inizio non si capiva niente... Sentivo la signora dell’ultimo piano che urlava, uno spavento terribile". C’è anche chi, aprendo la finestra, si è trovato la gru praticamente in casa: "Stavo guardando la tv – racconta uno dei residenti – ho sentito un gran botto, sono andato a vedere... e niente, la gru era lì". C’è chi dice di aver avuto temuto, in questi mesi, perché il grosso macchinario incombeva inquietante sopra la casa: "E lo vedevamo oscillare quando tirava vento forte, così abbiamo chiesto rassicurazioni – racconta una residente –. Ci hanno detto che era tutto normale, di stare tranquilli. Ecco, adesso proprio non stiamo più tranquilli". Nel cantiere c’erano una dozzina di operai al lavoro quando il silos è crollato, spezzando la base della gru. "Non ho visto niente, perché ero dentro il palazzo – dice uno dei lavoratori –. Siamo usciti tutti fuori quando abbiamo sentito il botto".

In via Marzabotto, appreso dell’accaduto, si sono precipitati il sindaco Matteo Lepore, con l’assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari e il presidente di Quartiere Porto Saragozza Lorenzo Cipriani, per accertarsi delle condizioni dei residenti, della situazione. Anche loro, concordi che si sia trattato di un miracolo: "Poteva essere una strage – ha detto Borsari – è una strada dove passano molti autobus, automobili, è molto importante per il quartiere. È davvero un miracolo che non ci sia rimasto nessuno sotto". L’assessore è rimasto fino a tardi, per accertarsi delle sorti dei residenti, poi rientrati tutti nelle loro case.

Sulle cause del crollo, restano perplessità: al civico 10 di via Marzabotto c’è un palazzo evacuato da giorni, "a causa di problemi alle fondamenta, dovuti alle infiltrazioni d’acqua", dice una signora. E di acqua, martedì, ne è caduta tanta.

Nicoletta Tempera

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