Carbutti
"Il segreto della vita e anche della Bologna Business School è una buona squadra, in grado di fare buone cose insieme, fare cose per gli altri, non da soli". Le parole sono del cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, ieri durante la messa celebrata poco prima dell’inaugurazione del nuovo campus di via degli Scalini.
E guardando al futuro, infatti, dal campus potrebbe nascere qualcosa di più, da "fare insieme", "per gli altri", per parafrasare Zuppi.
Il sindaco Matteo Lepore, nel rassicurare che non c’è stato consumo di suolo, spiega che il progetto, presentato in consiglio comunale nel 2020, "rispetta le regole nel nostro piano urbanistico e soprattutto ha recuperato degli immobili già esistenti, fatiscenti e anche oggetto di alcuni abusi precedenti, quindi è stato un recupero. Si tratta di una restituzione della collina ai cittadini". Il primo cittadino, indica il verde circostante dalla terrazza vista Colli del campus: "Da qui parte un giardino molto ampio e si collegherà anche ai parchi pubblici dell’amministrazione comunale con dei cammini e dei sentieri", di fatto recuperando una parte della collina, "perché prima era assolutamente abbandonata".
Conferma il Dean della Bbs Max Bergami: "Il sogno è aprire i cancelli di questo nuovo parco a tutta la collettività". A completare il campus, c’è un giardino terrazzato di 6metri metri quadrati e 15 ettari di parco. Il progetto di Cucinella è stato fatto "pensando al paesaggio e al territorio. La collina è stata consolidata, valorizzando un’area fragile dal punto di vista geologico. Anche sul fronte del consumo di suolo, la nuova struttura è virtuosa: è sorta al posto di un complesso residenziale mai terminato", spiega Bergami.
Il presidente del Collegio d’indirizzo ed ex premier Romano Prodi guarda già avanti: "Secondo le classifiche internazionali, siamo quelli che hanno fatto il salto in avanti più lungo. L’importante è continuare a fare questi salti in avanti", dice riferendosi alla crescita della Bologna Business School. E quindi "quest’inaugurazione, tra qualche anno, penso non sarà nemmeno più sufficiente. Abbiamo ancora da riempire la collina bolognese e da fare altre cose belle come questa", dice, raccomandando ’continuità’ e ’tenacia’.
Cucinella racconta che "il progetto non è stato semplice. Abbiamo lavorato, recuperando tre edifici non finiti, su spazi innovativi: la mensa che diventa scuola per studiare, un auditorium che si trasforma in luogo per le mostre, le aule didattiche con vista sui Colli bolognesi. Parliamo d’intensità d’uso: lo spazio si usa per tante cose, la sostenibilità parte da qui. I materiali sono green, c’è tanto legno, pannelli fotovoltaici, materiali rinnovabili".
Da qui, un invito a Bologna ad avere coraggio, per mettere in campo idee concrete. "Speriamo che questo campus sia apripista per altri progetti", dice riferendosi anche all’ipotesi – lanciata da Confindustria Emilia – di creare un campus di alta formazione all’Ippodromo.
In ogni caso, "costruire una scuola è sempre un atto di generosità", dice l’architetto. Che sul tema del consumo di suolo chiede maggiore flessibilità: "Si può anche investire sul suolo se serve a migliorare la formazione delle persone...". Da qui, non manca un breve riferimento alla recente battaglia sulle nuove scuole Besta: "Costruire scuole è sempre un atto pubblico, non tanto dal punto di vista ambientale, ma per l’impatto sociale. Poi, forse, in quel caso serviva più dialogo...".