Il ricordo di Zamboni alla Fattoria Zivieri

L’artista, morto a gennaio, avrebbe compiuto 80 anni mercoledì prossimo: la giornata sarà dedicata a lui.

Il ricordo di Zamboni  alla Fattoria Zivieri

Il ricordo di Zamboni alla Fattoria Zivieri

Avrebbe compiuto ottant’anni mercoledì prossimo Nicola Zamboni, l’artista bolognese morto lo scorso 17 gennaio e congedato con una breve camera ardente all’ospedale Maggiore. Così il 10 maggio, su iniziativa della famiglia che ha interpretato le volontà del congiunto, alla Fattoria Zivieri di Sasso Marconi si svolgerà una giornata in suo ricordo. Alle 13 una commemorazione istituzionale con gli interventi del sindaco Roberto Parmeggiani, del vicario generale dell’Arcidiocesi Giovanni Silvagni e dello storico dell’arte Pietro Di Natale.

"Proprio volendo rispettare e rispecchiare quel suo modo di essere fuori da schemi, etichette, quell’amore per la vita che lo ha sempre accompagnato in tutta la sua attività, la moglie Sara Bolzani e il figlio Alberto con la moglie Roberta hanno deciso di organizzare, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, una giornata in cui ricordare, circondati dall’affetto delle persone che gli hanno voluto bene, l’uomo Nicola e l’artista Zamboni", spiega Aldo Zivieri che ha condiviso l’idea di questo compleanno ’in contumacia’ nel nome dei trent’anni di amicizia e di una collaborazione che vide Zamboni espositore alla prima edizione del Mercato artigiano di storie e mestieri. Accesso libero dunque alla fattoria delle Lagune dalle 12 alle 17.

"Chi ha avuto la grande fortuna di stargli vicino, anche per poco tempo, sa quanto amasse la convivialità e il dialogo, che poi, del resto, sono i temi centrali della sua poetica, assieme alla memoria e allo studio – ricorda Pietro Di Natale – Pensiamo, ad esempio, ai suoi poderosi tavoli in pietra di Vicenza, collocati in spazi pubblici a partire dagli anni Ottanta (come i parchi Talon a Casalecchio e Pasolini al Pilastro): sculture ’da abitare’ che instillano sogni e ricordi, odori e sapori, schiamazzi e silenzi. Queste opere, assieme a tante altre, dimostrano che Nicola non è stato mai stato contaminato dalle mode e dal potere dell’ovvio".

g. m.

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